Dal prossimo anno andare in pensione anticipata con le deroghe previste dal nostro ordinamento sarà più difficile. Per tanti, anche se non per tutti. In ogni caso non sarà per niente conveniente, viste le modifiche che la legge di bilancio introdurrà a partire dal 1 gennaio 2024. Da Quota 103 a Opzione Donna passando per Ape Sociale, la via sarà sempre più stretta per lasciare il lavoro prima dei 67 anni.
L’architrave della riforma delle pensioni, che nessuno osa chiamare così in senso stretto, passa dall’inasprimento dei requisiti per Quota 103.
Pensioni: dal 2024 la Fornero è più vicina
Per gli addetti ai lavori la strada verso un graduale ritorno alle regole Fornero di cui alla riforma del 2012 era già stata tracciata dal precedente governo Draghi. Le varie riforme e deroghe che si sono succedute da allora, ultima quella di Quota 100, hanno obbligato l’esecutivo a intervenire in fretta, anche se non in maniera radicale sul sistema per evitare il collasso finanziario dell’Inps in futuro.
Con un colpo al cerchio e uno alla botte, si è arrivati a imbastire un piano di riforme per tagliare un po’ alla volta le pensioni anticipate. Al punto che oggi Quota 103, subentrata a Quota 102 e, prima ancora, a Quota 100, è diventata solo uno specchietto per le allodole. Andare in pensione a 62 anni è diventato sconveniente sotto diversi punti di vista.
Dal 2024, chi sceglie questa strada per abbandonare il lavoro in anticipo, dovrà mettere in conto una perdita secca sull’importo della pensione del 16-17% nella peggiore delle ipotesi. Il sistema di calcolo della rendita per chi sceglie Quota 103 avverrà interamente con il sistema contributivo, anziché con quello misto previsto fino a fine 2023.
Ma non è finita qui. I tempi di attesa per vedere il primo assegno saranno di 7 mesi se il lavoratore appartiene al settore privato e di 9 mesi se arriva da quello pubblico. La legge di bilancio ha allungato le fienstre mobili scoraggiando quindi gli aventi diritto ad approfittare di Quota 103.
Opzione Donna e Ape Sociale
E che dire di Opzione Donna e Ape Sociale? Le due misure a tutela delle persone più disagiate subiranno ulteriori modifiche per quanto concerne i requisiti anagrafici. Per le lavoratrici caregiver, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi l’età si allungherà di un anno. Si potrà sfruttare Opzione Donna solo a partire dai 61 anni con almeno 35 di contributi, tenuto conto che la pensione sarà calcolata solo col sistema contributivo. Ci si chiede quindi se Opzione Donna esisterà ancora visto che la platea delle beneficiarie sarà ridotta all’osso.
Anche Ape Sociale sarà prorogata nel 2024, ma il requisito anagrafico salirà di 5 mesi, a 63 anni e 5 mesi. Basteranno 30 anni con contributi per potervi accedere. Ma anche in questo caso bisogna considerare che l’assegno pensionistico sarà pagato solo fino a un massimo di 1.500 euro non rivalutatile nel tempo. Solo al raggiungimento dei 67 anni si potrà eventualmente ottenere la pensione piena maturata con tanto di tredicesima e adeguamento all’inflazione.
Le (poche) vie per le pensioni anticipate 2024
Chi potrà quindi andare in pensione anticipata nel 2024? I più fortunati saranno i lavoratori dipendenti del settore privato di medie e grandi imprese. Per costoro resta ancora valida la possibilità di usufruire dello scivolo pensionistico fino a 5 anni previsto dai contratti di espansione.
Inutile dire che le regole Fornero torneranno quindi in pieno per tutti i lavoratori che non potranno beneficiare delle uscite anticipate di cui sopra. Si potrà andare in pensione coi requisiti di vecchiaia o con 41-42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.
Riassumendo…
- Nuove restrizioni sulle deroghe pensionistiche in vigore avvicinano il ritorno della Fornero.
- Quota 103 è fortemente penalizzante dal 2024 e non conviene più.
- Per Opzione Donna e Ape Sociale aumenta il requisito anagrafico.