Pensioni nel 2024 con le vecchie misure: ecco a chi bastano 38 anni di contributi

Ecco alcuni suggerimenti per poter andare in pensione prima rispetto alle regole ordinarie passando dalla cristallizzazione del diritto.
1 anno fa
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Pensioni
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La pensione nel 2024 probabilmente potrà essere presa da chi completa i due requisiti utili alla quota 103. Infatti, sembra sempre più probabile che il Governo arrivi a confermare per un altro anno ancora la misura nata per durare solo 12 mesi, cioè dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre dello stesso anno. E invece anche nel 2024 probabilmente ci sarà questa possibilità per i lavoratori nati nel 1962, che compiono i 62 anni di età nel 2024. Sempre che allo stesso tempo completino i 41 anni di contributi versati.

Ma chi ha smesso di lavorare e nonostante i 62 anni di età non arriva a 41 anni? In questo caso la pensione non può essere percepita con la quota 103.

E a prescindere da proroghe o altro provvedimento del Governo. Diverso il caso di chi ha una età maggiore rispetto ai 62 anni. Perché in questo caso occorre verificare se il diretto interessato rientra in alcune misure precedenti. Perché in Italia e per le pensioni con le quote esiste il meccanismo della cristallizzazione del diritto.

“Salve a tutti, sono Antonio, lavoratore che ha compiuto 64 anni di età nel 2023. Stavo aspettando con ansia la proroga di quota 103 perché nel 2024 avrei dovuto completare i 41 anni di contribuzione necessaria. Ma adesso il mio datore di lavoro sta chiudendo. E purtroppo lavorerà fino a novembre e poi stop. Per 4 mesi di contributi non mi troverò ad aver completato il requisito minimo previsto. Mica posso andare alla ricerca di un nuovo lavoro a questa età? Come posso fare in alternativa?”

Pensioni nel 2024 con le vecchie misure: ecco a chi bastano 38 anni di contributi

Il caso del nostro lettore è uno di quelli che ci permette di parlare di cristallizzazione del diritto alla pensione. Nel sistema previdenziale italiano infatti, si sente spesso utilizzare questo termine, ma pochi conoscono in verità, cosa significa. Cristallizzare il diritto significa preservare il diritto a una pensione già maturato ma non ancora sfruttato.

In pratica, chi ha maturato il diritto alla pensione con una misura che oggi non c’è più, lo conserva per sempre.

Per capire meglio il meccanismo meglio fare un esempio. Un lavoratore che nel 2023 completa i 62 anni di età e i 41 anni di contributi, ha completato i requisiti necessari per la quota 103. Ma non è obbligato ad andare in pensione, perché nulla vieta allo stesso lavoratore di restare a lavorare e, magari, maturare ulteriori periodi di contribuzione che alla lunga determinano una pensione più alta.

Quindi questo lavoratore potrà andare in pensione anche nel 2024, e anche se il governo non darà seguito ai propositi di proroga della quota 103 come in questi giorni sembra avere intenzione di fare. Lo stesso meccanismo si applica, per esempio, a Opzione donna, con molte lavoratrici che se hanno completato i requisiti utili alla pensione a 58 anni per le dipendenti, come era fino al 31 dicembre 2022, potranno pensionarsi anche se la nuova versione di Opzione donna non lo consente più per via delle limitazioni di platea inserite nel 2023. Le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato 35 anni di contributi versati e 58 anni di età se dipendenti (le autonome 59 anni di età), hanno ormai maturato il diritto all’Opzione donna vecchia maniera.

Occhio a quota 102 e quota 100, c’è chi ha ormai maturato il diritto a quelle prestazioni

Il nostro lettore quindi, se ha maturato 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 (e ci sembra di sì se dice che a inizio 2024 ne completa 41), avendo oggi 64 anni (è nato nel 1959), nel 2021 aveva 62 anni, e quindi potrebbe avere diritto alla quota 100. Per lui è entrata quindi la cristallizzazione di quota 100. Non ci sarà bisogno di quota 103 per il nostro lettore, e nessun nuovo lavoro deve trovare. Bisogna verificare se ha 35 anni di contributi effettivi come la misura prevede, ma potrebbe davvero evitare di subire una sorta  di penalizzazione dal fatto che il suo datore di lavoro chiuda i battenti.

Il consiglio è sempre quello di chiedere all’INPS la certificazione del diritto alla pensione. Perché con questo certificato l’INPS conferma per un richiedente, il suo diritto alla pensione. Sia per le vie ordinarie che per quelle in deroga come possono essere considerate tutte le misure per quotisti uscite in questi anni. Il meccanismo della cristallizzazione va sempre verificato. Perché a prescindere dalla quota 103, ci potrebbero essere lavoratori che hanno completato 64 anni di età e 38 anni di contributi entro la fine del 2022. In questo caso la cristallizzazione si applicherebbe alla quota 102.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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