Negli ultimi mesi di lavoro, uno degli stati d’animo più diffusi tra i lavoratori in procinto di andare in pensione è la preoccupazione. Man mano che ci si avvicina alla fine della carriera, è facile che insorgano dubbi sulla possibilità effettiva di pensionamento, o sul fatto che eventuali cambiamenti normativi possano precludere questa possibilità. In questo periodo, in cui si discute tanto della possibile riforma delle pensioni per il 2025, la preoccupazione è ancora più accentuata.
Molti nostri lettori, sia lavoratori dipendenti che autonomi, che si preparano ad andare in pensione nel 2025 in base alle normative attuali, esprimono preoccupazione per eventuali cambiamenti dell’ultimo minuto.
Pensioni 2025: ecco chi potrà andare in pensione e non deve preoccuparsi
Ad esempio, ci sono lettori che nel 2025 raggiungeranno i 42 anni e 10 mesi di contributi versati. In questo caso, è improbabile che il lavoratore si trovi impossibilitato a pensionarsi. Infatti, parliamo delle pensioni anticipate ordinarie, che si ottengono con questi requisiti contributivi e senza alcun limite di età da sempre. È poco logico pensare che il governo possa improvvisamente modificare i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria. Tuttavia, stando alle ultime indiscrezioni, non è del tutto garantito che non cambi nulla.
I requisiti dovrebbero essere confermati, mantenendo i 42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne. Tuttavia, potrebbe cambiare la decorrenza della prestazione. Chi è preoccupato per questo aspetto ha ragione, poiché cresce la possibilità che il governo decida di allungare le finestre di decorrenza per la pensione anticipata, passando dagli attuali tre mesi a sette mesi.
Ciò non significa che il lavoratore che matura 42 anni e 10 mesi di contributi dovrà lavorare oltre questo periodo. Sarà lui a decidere se rimanere al lavoro durante la finestra (come accade già oggi con i tre mesi) o lasciare l’impiego una volta maturati i contributi, attendendo i sette mesi prima di ricevere il primo trattamento pensionistico.
Le pensioni di vecchiaia cambieranno nel 2025? Ecco le ultime indiscrezioni
Lo stesso discorso vale per chi, nel 2025, raggiunge i 67 anni di età e ha 20 anni di contributi versati. Anche questa misura ordinaria difficilmente verrà modificata, nonostante si parli di aumentare il requisito contributivo da 20 a 25 anni. Questa ipotesi nasce da una proposta del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), un gruppo di esperti che dovrebbe aiutare il governo a elaborare una riforma delle pensioni. Il CNEL ha proposto una forma di pensionamento flessibile, con la possibilità di ritirarsi tra i 64 e i 72 anni, prevedendo bonus per chi posticipa il pensionamento oltre i 67 anni e penalizzazioni per chi lo anticipa.
Il fatto che si faccia riferimento ai 67 anni suggerisce che, se questa misura dovesse essere introdotta, affiancherebbe la pensione di vecchiaia ordinaria, senza sostituirla. Pertanto, chi nel 2025 compirà 67 anni e avrà maturato i 20 anni di contributi, può stare tranquillo.
Anche la cristallizzazione del diritto dovrebbe tranquillizzare i preoccupati
Anche chi matura i requisiti per alcune misure di pensionamento già nel 2024 e decide di posticipare l’uscita al 2025 non deve preoccuparsi. La maggior parte delle misure di pensionamento previste dall’INPS prevede la cosiddetta “cristallizzazione del diritto”. Questo significa che chi matura i requisiti per la quota 103 nel 2024, ad esempio, ha garantito a vita il diritto di andare in pensione con questa misura, anche se la riforma dovesse eliminarla. Lo stesso discorso vale per Opzione donna.
Sebbene la preoccupazione sia comprensibile, soprattutto in Italia, dove la riforma Fornero e la vicenda degli esodati hanno dimostrato che nulla è certo, in molti casi la preoccupazione è eccessiva.
Quello che viene innocentemente spacciato per ” allungamento a sette mesi della finestra” non è altro che il furto di altri quattro mesi di pensione, che segue quello dei primi tre…
Ti fanno la grazia, bontà loro, di darti la possibilità di lavorare, invece di darti la pensione che hai maturato.
Come se per quattro ulteriori mesi ti scippano la pensione cui avresti diritto, soprattutto dopo che hai versato 42 anni e dieci mesi di contributi, e già ti rubano tre mensilità. Se attuano una norma del genere è una vera vergogna, e induce a diventare un pessimo cittadino anche chi ha sempre rispettato la legge.
Gira che ti rigira,si fa cassa sempre sulle pensioni,o aumentando gli anni o la finestra,chi ci rimette e sempre la povera gente,già con pensioni da fame dopo 43 anni e un tot di mesi di contributi,mentre politici con una legislatura ( di 5 anni )si portano a casa una pensione che è quanto 3 volte quello che prende un operaio,per non parlare degli stipendi ben remunerati x i 3 giorni alla settimana che forse sono alla Camera.
Buon pomeriggio, nessuno si è reso conto che una buona parte di persone superando i sessanta, sessantadue anni è stanca mentalmente, ha numerosi acciacchi fisici. l’INPS concede l’invalidità se sei quasi morta. Prima si dava la pensione ai quarantenni, cinquantenni, adesso manco si arriva alla pensione di questo passo. I giovani quando lavoreranno? Quando si costruiranno una famiglia? Per nn parlare di quando andranno in pensione? Cordialmente
Se i nostri politici invece di buttare i nostri soldi foraggiando le “guerre altrui” li spendessimo per migliorare le condizioni disastrose che ci sono nel nostro paese forse le nostre pensioni non sarebbero “toccate” e ridotte
Le guerre altrui…e se un giorno la guerra fosse nostra? Non crede che chiederemmo aiuto ai membri della nato?
E se Putin volesse mangiarsi l’Italia? Non spereremo forse nell ‘aiuto di qualche paese?
Cerchiamo di vedere oltre in nostro orticello.
Puti putin inquesti hanni gli unici che hanno provvocate guerre sono gli assassini degli stati uniti d’America l’italia ripudia la guerra nell sua costituzione putin si difende dalla nato visto che piano piano è stata circondata dai paesi nato,questi porci di politici corrotti pensassero agli italiani
Solo chi fa politica è fuori da ogni problema economico è noi siamo loro schiavi non dobbiamo più andarli a votare perché sono tutti uguali Destra e sinistra anno messo in ginocchio una nazione perché sono tutti dei mangia mangia pensano soloal potere e ai soldi quando c’è tanta gente che non sa più cosa deve fare per mettere un piatto caldo a tavola è vergognoso politici di merda
Avevano promesso quota 41 senza vincoli e sono venuti meno. A questo punto, da questo governo, bisogna aspettarsi qualsiasi nefandezza contro chi sta per andare in pensione. Il problema è che i sindacati sono inesistenti o collusi con questo governo.
Sindacato in Italia uguale camorra mafia poi ci sono ancora idioti iscritti al sindacato
Sono tornato a votare dopo 25 anni per le promesse di Salvini sulla pensione, invece mi ritrovo ad ascoltare voci sulla possibilità di un aumento della finestra mobile tutto questo è vergognoso, mentre il nostro ministro della promessa tace, sei come gli altri.
Giorgetti membro del partito leghista attuale ministro dell’ economia che decide di inasprire la legge Fornero. La lega ha denigrato pet un bel po’ la legge Fornero volendola modificare con i mitici 41 anni per tutti.
7 mesi di finestra senza contributi pensionistici e sistema contributivo in agguato. Il governo pensa che molti si possono permettere 7 mesi di mancato stipendio .
Quindi costretti a lavorare a costo zero per il governo. Un grido di aiuto per le nuove generazioni con pensioni sempre più povere.
Ipotesi delle conseguenze per Salvini: avere la stessa sorte di Renzi , ha già un processo in corso , manca solo aspettare le nuove elezioni per vedere scendere le percentuali di consenso e vederlo annaspare.
E pensare che ero dalla sua.
li avete votati…..