Nell’anticipazione di una riforma delle pensioni tanto ipotetica quanto complessa, i lavoratori devono essere consapevoli che, nel 2025, andare in pensione sarà più complicato. Anche se non sono previsti inasprimenti legati alle aspettative di vita, e quindi i requisiti per le pensioni ordinarie resteranno invariati, le pensioni del 2025 saranno più difficili da ottenere. Questa non è una previsione pessimistica o uno scenario negativo lanciato nel caso; è piuttosto una constatazione delle difficoltà oggettive che, pur in assenza di cambiamenti, renderanno l’accesso alle prestazioni più complesse.
I dubbi dei lavoratori per le loro pensioni 2025
Ecco alcuni quesiti dei nostri lettori riguardanti le pensioni del 2025:
“Buongiorno, vorrei sapere se potete già confermare le nuove soglie di accesso alla pensione anticipata contributiva per il 2025. Compirò 64 anni e avrò accumulato 20 anni di versamenti tutti contributivi. È importante per me capire quale dovrà essere l’importo minimo della pensione per potermi ritirare. Grazie”.
“Gentili esperti, vorrei sapere se, a 67 anni, la pensione del 2025 sarà possibile per me. A gennaio raggiungerò i 20 anni di contributi, ma ho il timore che per noi contributivi si reintroduca una soglia minima per la pensione, recentemente eliminata dal governo. Temendo che la mia pensione non superi i 500 euro, secondo voi dovrei preoccuparmi?”
“Vorrei sapere se potrò ancora contare sull’Ape sociale l’anno prossimo. A causa dell’inasprimento introdotto quest’anno, ovvero i 5 mesi aggiuntivi come età minima, non potrò andare in pensione con questa misura. Compio 63 anni a novembre e, nonostante i 36 anni di lavoro nel settore edile, non potrò ritirarmi. Mi piacerebbe sapere se la misura sarà confermata, così da poter finalmente andare in pensione ad aprile 2025.”
Pensioni 2025: la situazione peggiora, ecco cosa cambia a 63, 64 o 67 anni
Non si tratta di allarmismo né di una strategia per spingere i lavoratori a ritirarsi immediatamente, ma è innegabile che la situazione relativa alle pensioni del 2025 sia destinata a peggiorare.
Le regole di accesso impongono requisiti stringenti che comprendono età, contributi, dati di inizio carriera e un importo soglia necessario per completare il quadro dei requisiti. Ad esempio, nel 2023 la soglia era stabilita a non meno di 2,8 volte l’assegno sociale, mentre nel 2024, per le lavoratrici con un figlio, la soglia è scesa a 2,6 volte, e per quelle con più figli a 2,8 volte. Gli altri devono raggiungere una soglia non inferiore a 3 volte l’assegno sociale.
Pensioni 2024 a 64 anni ok, ma per le pensioni 2025 forse non sarà così semplice
Come si evince dal 2024, il peggioramento è stato causato dal governo che, nella legge di Bilancio, ha inasprito l’importo soglia. Le pensioni 2023 sono state concesse ai contributi puri di 64 anni se l’importo mensile era di 1.409 euro. Nel 2024, invece, solo se l’importo è pari o superiore a 1.603 euro al mese (con soglie più basse per le lavoratrici in base ai figli). Anche se il governo non introdurrà novità, le pensioni 2025 a 64 anni diventeranno più difficili, poiché, con l’aumento dell’assegno sociale dovuto all’aumento, l’importo soglia necessario salirà inevitabile
A 67 anni tutto facile? A dire il vero peggioramenti sono attesi anche per la vecchia
Quest’anno il governo ha eliminato la soglia dell’importo della prestazione per la pensione di vecchiaia dei contributi puri, un cambiamento fino al 2023 che richiedeva un trattamento non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Nel 2024 questa restrizione è stata ridotta, e ora basta un trattamento pari all’assegno sociale.
Stop alle misure alternative e molti saranno i penalizzati
È importante notare che il peggioramento delle condizioni è dovuto anche alla possibile mancata conferma di alcune misure che scadranno il 31 dicembre 2024. Tre di queste sono l’Opzione Donna, la Quota 103 e l’Ape sociale. Se la scadenza sarà confermata, molte opzioni non saranno più disponibili nel 2025, come l’Anticipo pensionistico sociale, attivo dal 2017. Una situazione analoga si verifica per l’Opzione Donna, una misura sperimentale costantemente prorogata negli anni. La possibile eliminazione di questi canali contributivi porterà un’ulteriore difficoltà nel raggiungere la pensione nel 2025, riducendo la flessibilità concessa fino a oggi.