Il reddito da attività lavorativa può portare riduzioni alla pensione ai superstiti. Vediamo quali sono i limiti di reddito per poter fruire interamente di tale trattamento previdenziale. Il coniuge percepisce una pensione ai superstiti pari al 60% della pensione percepita dall’estinto, tale trattamento pensionistico rimane inalterato per redditi personali inferiori a tre volte il trattamento minimo Inps. Il trattamento, in presenza di redditi superiori, si riduce in percentuale tanto maggiore quanto maggiore è il reddito.
Limiti di reddito 2015
Nel 2015 la soglia da non superare per non subire la riduzione dell’assegno è di 19.593.
Se il coniuge superstite percepisce un reddito annuo maggiore la riduzione percentuale della prestazione sarà del
25% per redditi compresi tra la predetta cifra e i 26.124,28 euro annui. La riduzione sale al
40% se i redditi annui sono compresi tra i 26.124,28 e i 32.655,35. Oltre tale cifra sarà applicata una riduzione dell’assegno pari al
50%. Quali sono i
redditi che concorrono alla riduzione dell’assegno della pensione ai superstiti? Sono da valutare tutti i redditi assoggettabili all’Irpef. I redditi vanno considerati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Non concorre alla riduzione anche il reddito della casa di abitazione e le sue relative pertinenze,la pensione ai superstiti su cui dovrebbe essere operata la riduzione, eventuali trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni. A farlo presente la Circolare Inps numero 38 del 1996. Le riduzioni non scattano quando ad esserne titolari sono i figli, minori, studenti, inabili in concorso con il coniuge. In questi casi, infatti, è possibile il cumulo dell’intera pensione con qualsiasi reddito.