Ci siamo soffermati più volte sulla convenzione che l’Italia ha firmato con diversi Stati esteri per evitare la doppia tassazione sulle pensioni all’estero. Non stupisce, alla luce di questi approfondimenti, che molti italiani, dopo aver smesso di lavorare si trasferiscano per godere del periodo della pensione all’estero. Tra le destinazioni più gettonate ci sono Portogallo e Canarie ma anche la Bulgaria in Europa e Costa Rica e Tunisia per chi non teme cambiamenti più drastici.
Quanto si risparmia senza doppia tassazione pensioni all’estero
Convenzioni sul divieto di doppia tassazione sulle pensioni all’estero possono determinare un notevole risparmio soprattutto in Paesi, come ad esempio il Portogallo, in cui vigono agevolazioni fiscali per i pensionati che trasferiscono la residenza per cui si arriva a ricevere l’importo della pensione lorda, esentasse.
Come controllare le trattenute fiscali sulla pensione all’estero
Il pensionato che trasferisce la pensione all’estero in uno degli Stati che hanno siglato con il nostro Paese accordi per evitare la doppia tassazione dei redditi, deve fare domanda all’Inps per vedersi applicato il regime fiscale più favorevole. Ci sono specifici modelli da consegnare predisposti unilateralmente dall’Italia (e disponibili in doppia lingua italiano-lingua paese ospitante). Il modello deve contenere l’attestazione della residenza fiscale estera rilasciata dalla Autorità straniera competente e deve essere corredato dalla documentazione che comprovi l’ effettivo prelievo dell’imposta. Nelle destinazioni più gettonate dai pensionati all’estero ci sono agenzie che aiutano, dietro commissione, i pensionati che si trasferiscono a sbrigare tutte le pratiche soprattutto ai fini fiscali.
Queste agenzie possono seguire il pensionato all’estero anche nel caso in cui costui ravvisi che, nonostante la convenzione contro la doppia tassazione e i requisiti per accedervi e a seguito di invio domanda secondo i termini, la pensione subisca un doppio prelievo fiscale.