Per le pensioni anticipate nel 2022, l’orologio della Quota 100 fa davvero uno strano tic tac. È quello che scandisce il conto alla rovescia per la fine della misura. Con la data che è fissata al 31 dicembre del 2021. Se si andrà oltre la Quota 100 nel 2022, infatti, solo i lavoratori che compiranno i 62 anni di età entro il 2021 potranno esercitare l’opzione del ritiro anticipato. Anziché attendere la maturazione dei requisiti per la pensione INPS di vecchiaia.
Ma a patto di aver versato almeno 38 anni di contributi previdenziali nelle gestioni obbligatorie.
Pensioni anticipate nel 2022, l’orologio della Quota 100 fa uno strano tic tac
Quello della fine di Quota 100, per le pensioni anticipate nel 2022, da parecchie settimane è ormai un lungo funerale. Con la Lega che, con la fine del triennio sperimentale, senza proroghe, sicuramente è e sarà il partito più scontento. Tra quelli che attualmente sostengono la maggioranza del Governo che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Per le pensioni anticipate nel 2022 il Governo italiano, andando oltre la Quota 100, dovrebbe destinare risorse pari all’incirca a 5 miliardi di euro. Con una parte di queste risorse che, tra l’altro, sarà utilizzata per far scattare le rivalutazioni sugli assegni a favore di chi già una pensione la percepisce.
Perché dal prossimo anno la Quota 100 non ci sarà più?
Sul fatto che la Quota 100 dal 2022 non ci sarà più occorre far presente quello che è l’orientamento dell’Esecutivo Draghi. Ovverosia, quello di associare alle pensioni anticipate 2022 un meccanismo di protezione sociale. A favore di chi svolge mansioni gravose o usuranti.
Con questo obiettivo, infatti, dal prossimo anno l’attuale Ape Social dovrebbe essere esteso e rafforzato.