Pensioni anticipate nel 2024 più facili o più difficili? Ecco la guida

Pensioni anticipate nel 2024 più facili per qualcuno, e più difficili per altri: le nuove regole per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995.
11 mesi fa
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Pensioni 2024
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Con la circolare numero 1 del 2024 l’INPS ha confermato i nuovi importi di tutte le prestazioni erogate dallo stesso Istituto. Naturalmente, aggiornamenti dovuti all’adeguamento al tasso di inflazione. Quindi oltre alle pensioni sono aumentati anche i trattamenti assistenziali, a partire dall’assegno sociale che diventa fondamentale anche per percepire la pensione anticipata contributiva.

Proprio alcune novità introdotte nel 2024 dal nostro governo portano gli interessati a questa misura di pensionamento anticipato, a dover approfondire il campo di una misura che ha come età di uscita minima i 64 anni di età.

“Buonasera, sono Pamela e volevo maggiori informazioni riguardo alla pensione anticipata contributiva nel 2024. Stando a quanto ho capito, l’importo minimo della pensione da raggiungere quest’anno è sceso rispetto al 2023- Perché per chi come me ha avuto più di due figli l’importo soglia è più basso rispetto all’anno passato. Mi domando se è vero questo. Me lo chiedo perché proprio l’anno scorso mi hanno detto che non avevo diritto alla misura perché non raggiungevo quell’importo minimo della prestazione. Dal momento che quest’anno compio 65 anni di età, volevo vedere se riuscivo a sfruttare la misura alla luce delle novità del governo. Grazie e distinti saluti.”

Pensioni anticipate nel 2024 più facili o più difficili? ecco la guida

La pensione anticipata contributiva ormai è uno dei capisaldi del sistema previdenziale italiano. La misura, strutturale, fa parte del pianeta pensioni anticipate ordinarie dell’INPS. Significa che la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e con “solo” 20 anni di contributi versati è perfettamente funzionante anche nel 2024. Per accedervi serviranno sempre i soliti tre requisiti fissi che sono:

  • 64 anni di età compiuti;
  • 20 anni di contributi versati;
  • Nessun contributo versato prima del 1996.

La cosa più importante, però, affinché qualcuno possa sfruttare la misura è l’importo soglia della pensione. Non può essere approvata una domanda di pensione anticipata contributiva se l’importo della stessa pensione è inferiore a un limite prefissato.

Perché questa è la cosa più importante? Perché è proprio sull’importo soglia della pensione che vanno registrate e spiegate le novità introdotte per l’anno in corso. Infatti andrà in pensione 3 anni prima, e quindi con 64 anni di età, solo chi prende una pensione pari al minimo prestabilito e basato sull’importo 2024 dell’assegno sociale.

Novità 2024 non sempre favorevoli

Rispetto allo scorso anno qualcosa è cambiato. Parlare però di alleggerimento del vincolo, come ci dice la lettrice, è sbagliato a priori, perché come detto l’assegno sociale è più alto nel 2024. Fino al 2023 potevano lasciare il lavoro tutti coloro che rientravano nei 3 requisiti fissi prima citati, ma con una pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. Dal momento che questo assegno nel 2023 è stato pari a 503,27 euro al mese, la pensione minima da raggiungere doveva essere non inferiore a 1.409,16 euro al mese.

I figli contano per la pensione anticipata contributiva

Nel 2024 entrano in campo i figli avuti, ecco perché alcune lavoratrici potrebbero andare in pensione anche con un trattamento più basso di quello di cui parlavamo nel paragrafo precedente. Nello specifico, le donne che hanno avuto almeno 2 figli, possono andare in pensione a 64 anni di età, con 20 anni di contributi e con una pensione non inferiore a 2,6 volte l’assegno sociale. Essendo pari a 534,41 euro al mese questo assegno nel 2024, significa che la pensione non può essere più bassa di 1.389,47 euro al mese.

La nostra lettrice quindi può tornare a controllare se adesso rientra in un limite che è più basso di circa 20 euro rispetto al 2023. Non molto diremmo, ma non si sa mai.

Ecco i penalizzati maggiori del nuovo importo soglia

Invece per le lavoratrici che hanno avuto un solo figlio, oppure per le altre senza figli e per tutti i lavoratori maschi, la soglia 2024 sale.

Il governo ha stabilito che per le lavoratrici con un solo figlio il tetto minimo da centrare è pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Significa una pensione minima non al di sotto di 1.496,35 euro al mese. Poco meno di 90 euro di incremento per l’importo soglia 2024 rispetto a quello del 2023.

La situazione peggiora drasticamente per quante non sono mai diventate madri o per gli uomini. Il governo ha deciso di passare il vincolo da 2,8 volte l’assegno sociale a 3 volte lo stesso assegno sociale. E come vedremo servono oltre 200 euro di pensione in più. Perché all’aumento dell’assegno sociale si aggiunge l’inasprimento previsto dal nostro esecutivo. Pertanto, il trattamento non può scendere sotto la soglia di 1.603,23 euro al mese.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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