L’invalidità civile è resa dallo Stato o dall’INPS in forma di prestazioni economiche o meno ai cittadini parzialmente o totalmente inabili al lavoro a causa di infermità fisiche o psichiche. Questa prestazione assistenziale è rivolta ad invalidi civili che rientrano in determinate fasce di reddito. In un caso, è previsto per queste pensioni un aumento dell’assegno d’invalidità civile a 460 euro.
In questa guida, ti spieghiamo quando l’assegno aumenta a 460 euro non prima di aver ricordato che l’assegno di invalidità civile spetta a:
– mutilati e invalidi civili affetti da minorazioni acquisite o congenite con riduzione permanente dell’abilità lavorativa non inferiore ad un terzo o, se la minorazione è inferiore, che hanno difficoltà a svolgere compiti e funzioni legate alla loro età;
– sordi (sordomuti) con una soglia uditiva di ipoacusia di almeno 75 db;
– persone affette da talassemie o drepanocitosi;
– ciechi civili con cecità totale o una capacità visiva non superiore ad un ventesimo ad entrambi gli occhi.
A seconda della gravità dell’invalidità civile cambia il tipo di prestazione assistenziale riconosciuta.
Vediamo quando l’assegno di invalidità civile aumenta a 460 euro.
Pensioni: assegno base d’invalidità civile, requisiti
Per il 2021, l’assegno base è di 287,09 euro sia per chi ha una percentuale d’invalidità compresa tra il 74% e il 99% sia per la persona totalmente inabile al lavoro. Il trattamento cambia in base alla categoria di appartenenza.
Per godere dell’assegno d’invalidità civile, bisogna soddisfare requisiti reddituali ovvero:
– reddito non superiore a 4.931,29 euro, in caso di invalidità compresa tra il 74% e il 99%;
– reddito non superiore a 16.982,49 euro per gli invalidi civili al 100%.
Aumento assegno d’invalidità civile a 460 euro, maggiorazioni
In certi casi, l’assegno aumenta fino a 651,51 euro. La maggiorazione (detta incremento al milione) viene riconosciuta ad invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti assoluti che possono fruirne già a partire dal 18° anno di età (ai sensi dell’art. 15 del DL 104/2020).
L’assegno d’invalidità civile aumenta a 460 euro al compimento dei 67 anni trasformandosi in assegno sociale sostitutivo (come stabilito dall’art. 19 della Legge 118/1972). Il titolare vede aumentare l’assegno da 287 euro fino a 460,28 euro mensili (per 13 mensilità) a parità di requisiti.
La Legge 118/1972 si riferisce ad invalidi totali e parziali ed ai sordomuti titolari di pensione non reversibile.
La pensione sociale è una prestazione assistenziale erogata indipendentemente dai contributi versati al compimento di una certa età a favore di persone che si trovano in una condizione economica di disagio.
Accesso all’assegno sociale per invalidi civili parziali e totali
Per accedere all’assegno sociale bisogna avere un reddito non superiore a 5.983,64 euro (11.967,28 euro in caso di reddito coniugale).
Per gli invalidi civili al 100% – il cui requisito reddituale non deve superare i 16.982,49 euro – si applicherà la prestazione più favorevole.
Ciò significa che spetta la misura piena dell’assegno sociale agli invalidi civili parziali al compimento di 67 anni (con reddito inferiore a 4.931,29 euro) ed agli inabili civili al 100% (con reddito inferiore a 16.982,49 euro). In ogni caso, non si considera il reddito coniugale e non si applica il meccanismo di riduzione in base al reddito percepito.
L’assegno di 460 euro verrà comunque erogato in misura piena.