Anche un pensionato ha diritto ai trattamenti di famiglia. Se qualcuno pensava che solo il lavoratore dipendente avesse diritto agli ANF, anche se va detto che con l’avvento dell’Assegno Unico anche gli ANF sui figli a carico non ci sono più per chi rientra nella misura universale sui figli sotto i 21 anni di età, è fuori strada. Un pensionato che ha il coniuge a carico può chiedere la corresponsione degli assegni familiari. E la procedura la spiegheremo adesso rispondendo ad un nostro lettore che si è reso conto di non averli.
“Buongiorno, volevo chiedervi una cosa se possibile. Io dal mese di marzo 2024 sono diventato un titolare della pensione di vecchiaia. Dopo aver preso per due anni l’Ape sociale ho presentato la domanda di pensione di vecchiaia allo stesso Patronato che mi aveva precedentemente presentato la domanda di Ape sociale. Leggendo cosa cambia tra le due prestazioni ho capito che oltre alla tredicesima che credo sarà un mio diritto per la prima volta nel 2024, dovrei prendere gli assegni per mia moglie, casalinga senza redditi e senza pensione. Ho ragione credo, ma se davvero è così mi spiegate come posso fare? Magari anche da solo visto che ho la carta d’identità elettronica abilitata per collegarmi al sito dell’INPS.”
Pensioni: come richiedere gli assegni familiari? Ecco chi ne ha diritto e la guida
Effettivamente anche i pensionati hanno diritto agli ANF sulla moglie a carico o viceversa. A dire il vero tra i cosiddetti diritti inespressi nella stragrande maggioranza dei casi sono proprio gli ANF a farla da padrone. I diritti inespressi sono delle somme aggiuntive sulle pensioni che i pensionati possono ricevere, ma non automaticamente. Significa che deve essere il patronato a farne espressa richiesta. Tra questi ci sono le maggiorazioni, le integrazioni al trattamento minimo e anche gli assegni per il nucleo familiare di cui ci chiede spiegazioni il nostro lettore.
La domanda di ricostituzione della pensione anche per gli ANF
Chi non ha fatto questo con la domanda di pensione e quindi non lo ha fatto per tempo, può ovviare.
L’ANF per il titolare di pensione può essere richiesto attraverso una domanda di ricostituzione della pensione. Parliamo dello strumento classico con cui un qualsiasi pensionato può chiedere all’INPS di ricalcolare la pensione alla luce di eventuali novità sopraggiunte tra la data di prima liquidazione e la data in cui si presenta questa domanda.
Nello specifico si chiama domanda di ricostituzione per trattamento di famiglia, una domanda con cui l’interessato chiede che alla pensione sia concessa l’aggiunta dei trattamenti di famiglia. Chi vuole fare da solo può accedere alla propria area riservata del sito INPS autenticandosi con le credenziali del SIstema Pubblico di Identità Digitale. In alternativa si possono usare le due carte, ovvero la Carta di Identità se in formato elettronico (CIE) o la tessera sanitaria se utilizzata come CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Naturalmente per le due carte serve l’attivazione con PIN, Password e con l’utilizzo delle applicazioni prestabilite per smartphone, tablet o PC.
Anche 5 anni di arretrati di assegni familiari sulla pensione
Naturalmente per chi aveva diritto agli ANF da tempo, c’è la possibilità di chiedere gli arretrati. Per esempio il nostro lettore ne ha diritto a partire dal mese di maggio 2024, cioè da quando è passato dall’essere titolare di una pensione con l’Ape sociale ad una con la pensione di vecchiaia ordinaria. Gli arretrati come per ogni altra prestazione su cui un pensionato ha maturato il diritto può andare indietro di 5 anni. Significa che possono essere presi fino a 5 anni di arretrati sugli ANF eventualmente mai percepiti. In questo caso la domanda di ricostituzione deve indicare anche la situazione reddituale di pensionato e coniuge negli anni di riferimento su cui si chiede l’erogazione della prestazione.