La legge di bilancio non è ancora stata approvata, ma per le pensioni già si conoscono le novità per il 2022. In particolare si sa che quota 100 sparisce, ma altre misure saranno prorogate.
La domanda che i lavoratori si pongono, nell’incertezza generale, però, è: quali strade restano percorribili per andare in pensione nel 2022? Alla luce anche dell’arrivo di quota 102 che per 12 mesi dovrebbe mitigare lo scalone fra quota 100 e la Fornero.
Pensioni 2022, le vie d’uscita
Vediamo allora quali sono le strade percorribili e tuttora in vigore per lasciare il lavoro nel 2022.
- Pensionamento ordinario a 67 anni di età con 20 di contributi;
- Pensione anticipata con 41-42 anni e 10 mesi di contributi indipendente dall’età;
- Pensionamento lavoratori precoci con 41 anni di contributi di cui almeno 1 versato prima del compimento dei 19 anni di età;
- Ape Sociale: anticipo pensionistico a 63 anni con almeno 30 di contributi versati (36 per i lavori gravosi) e stato di disagio sociale;
Resta poi quota 102 che ancora non è legge. Secondo quanto previsto dal governo, potranno accedere alla pensione anticipata tutti i lavoratori che entro la fine del 2022 maturino 64 anni di età e almeno 38 di contributi.
Le altre strade percorribili per i contributivi puri
Per i lavoratori che non possono vantare contributi versati nel sistema retributivo o che vi rinunciano, le vie d’uscita sono:
- Pensione a 64 anni con almeno 20 di contributi e importo non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale;
- Uscita a 67 anni con almeno 20 di contributi e importo non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale;
- Pensione a 71 anni con almeno 5 di contributi;
- Opzione Donna: in pensione a 58-59 anni di età con almeno 35 di contributi.
Resta poi da considerare l’assegno sociale (ex pensione sociale) che spetta a coloro che non possono vantare contribuzione alcuna al raggiungimento dei 67 anni di età. L’assegno è erogato dall’Inps a domanda nel rispetto di determinati requisiti di reddito.