Le donne percepiscono pensioni meno generose di quelle degli uomini. Circa un terzo in meno mediamente. Non è una novità, ma nemmeno una discriminazione perché, di fatto, le regole previdenziali sono uguali per tutti i lavoratori.
La pensione delle donne risulta di fatto più bassa per diversi fattori legati più che altro alla più bassa età in cui escono dal lavoro e alla minore capacità contributiva. Di fatto la pensione delle donne ammonta in media a 1.350 euro mensili, rispetto ai 1.860 euro degli uomini.
Perché la pensione delle donne è più bassa
La differenza fra uomini e donne – come rilevato anche da Itinerari Previdenziali – sta nel fatto che le prime lavorano meno, versano meno contributi degli uomini e vanno in pensione prima. Detta così sembra colpa loro, ma di fatto è una penalizzazione che deriva dal doppio lavoro che svolgono nella società moderna.
Ne consegue che gli importi delle pensioni sono più bassi di quasi un terzo rispetto alle pensioni degli uomini. Proprio perché sono spesso chiamate a rinunciare al lavoro retribuito per dedicarsi alle incombenze del lavoro all’interno delle mura domestiche. Che non è riconosciuto ai fini pensionistici, ma è ugualmente necessario e indispensabile.
Di fatto, le donne sono spesso costrette a lasciare l’occupazione in anticipo o a ricorrere a frequenti e diverse forme di part time. Spesso sono anche costrette a rinunciare a opportunità di carriera per restare vicino alla famiglia, così come ad assentarsi spesso dal lavoro per accudire i figli sfruttando congedi e aspettative.
Quanto pesa Opzione Donna
A pesare sui conte generali che fa l’Inps c’è anche Opzione Donna. Migliaia di lavoratrici hanno approfittato di questa deroga che prevedeva fino allo scorso anno l’uscita anticipata a 58-59 anni con 35 di contributi. Una strada che, però, contempla il ricalcolo della pensione interamente con il sistema contributivo. Di fatto, penalizzante rispetto a quello misto.
Le pensioni così liquidate sono molto basse e mediamente non arrivano a 1.000 euro al mese. Il che ha fatto abbassare la media delle rendite delle donne che hanno accettato di uscire dal lavoro prima dei 60 anni di età. Non c’è quindi da meravigliarsi se la loro pensione è più bassa di quella degli uomini.
Da quest’anno, in base alla riforma introdotta con la Legge di Bilancio, la strada per andare in pensione presto è molto più stretta. Perché, oltre a dover rispettare i requisiti anagrafici e contributivi, è necessario rientrare in una delle condizioni sociali previste dalla legge. E cioè essere caregiver, invalide o licenziate.