Pensioni di vecchiaia a 71 anni anche con pochi anni di contributi

Pensioni a 67 anni o assegno sociale, ma in alcuni casi non è possibile prendere niente, ma c'è chi la pensione di vecchiaia la prende a 71 anni.
4 mesi fa
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Pensioni quota 41 o quota 92
Foto © Licenza Creative Commons

Le pensioni a 67 anni sono la regola generale per chi raggiunge 20 anni di contributi, le cosiddette pensioni di vecchiaia. Questa misura è ordinaria e aperta a tutti, ma con dei limiti che per molti sono vincolanti per il diritto alla prestazione, tanto che c’è chi non può accedere alla pensione di vecchiaia. Tuttavia, esistono soggetti che possono prenderla a 71 anni.

Oggi ci concentriamo su questa misura, poiché molti ci chiedono come si fa a prendere la pensione di vecchiaia a 71 anni per chi non ci è riuscito a 67.

“Buongiorno, sono un pensionato italiano e vorrei una delucidazione sulla situazione previdenziale di mia moglie. Ha compiuto 71 anni lo scorso mese di giugno e ha 14 anni di contributi versati prima del matrimonio. Ha sempre fatto la casalinga. Anni fa ho provato a verificare se poteva versare i contributi volontari per arrivare a 20 anni per la pensione di vecchiaia, ma il costo era troppo elevato e abbiamo rinunciato. A 67 anni, a causa della mia pensione, le hanno respinto la domanda di pensione sociale. So che a 71 anni si può andare in pensione anche solo con 5 anni di contributi. Potete spiegarmi come funziona?”

Pensioni di Vecchiaia: Chi Può Prenderla a 71 Anni con Pochi Anni di Contributi

La pensione di vecchiaia si può ottenere con 67 anni di età e 20 anni di contributi previdenziali versati. In alternativa, la pensione si prende a 71 anni con soli 5 anni di contributi. Partiamo dalla pensione a 67 anni: se manca uno dei due requisiti, non è possibile percepire la pensione.

Tuttavia, a 67 anni si può chiedere l’assegno sociale, una misura assistenziale nata per coprire situazioni di soggetti privi del diritto a una pensione propria. Questo assegno è collegato alle situazioni reddituali del richiedente e del coniuge, se presente. L’assegno sociale integra il reddito fino a 534,41 euro al mese per chi, se solo, ha un reddito pari a zero.

In presenza del coniuge, le soglie raddoppiano e l’importo intero viene percepito da chi ha un reddito, insieme al coniuge, fino a un massimo di 534,41 euro al mese. Se il reddito è più alto, l’assegno sociale copre la differenza tra il doppio di 534,41 euro e il proprio reddito.

Pensioni a 67 Anni o Assegno Sociale: In Alcuni Casi Non è Possibile Prendere Niente

Ci sono casi di soggetti che non hanno diritto alla pensione di vecchiaia a 67 anni perché non raggiungono i 20 anni di contributi, oppure perché, se il loro primo versamento è successivo al 31 dicembre 1995, non raggiungono una pensione di importo pari almeno all’assegno sociale. In questi casi, niente pensione. Molti di questi soggetti, a causa dei propri redditi o della pensione del coniuge, non rientrano nei parametri dell’assegno sociale.

Per questi soggetti, le opzioni sono due: restare senza pensione, a meno che non ci si separi dal coniuge se i redditi di quest’ultimo impediscono il diritto all’assegno sociale, oppure chiedere la pensione di vecchiaia a 71 anni. A questa età, è possibile ottenere una pensione di vecchiaia anche con solo 5 anni di contributi, indipendentemente dall’importo della pensione.

Quando si è Esclusi dalla Pensione Anche a 71 Anni e i Cosiddetti Contributi Silenti

Non tutti hanno questa facoltà. Per ottenere la pensione di vecchiaia a 71 anni, bisogna essere un nuovo iscritto, ovvero avere il primo contributo versato a partire dal 1° gennaio 1996. Anche un solo contributo figurativo antecedente a questa data fa perdere questo diritto. Nel caso specifico della moglie del nostro lettore, la risposta è negativa, poiché i 14 anni di contributi sono stati probabilmente versati prima del 1996. Senza versamenti volontari o riscatti, questi 14 anni di contributi silenti restano tali. Ossia contributi versati che non verranno mai utilizzati per una pensione e restano nelle casse dell’INPS senza trasformarsi in rendita.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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