Chi sono i pensionati intoccabili dalle riforme?
Le pensioni d’oro sono quelle percepite dal personale della Camera e del Senato, quelle degli ex deputati e senatori, quelle dei dipendenti della Regione Sicilia, quelle del personale quelle del personale della presidenza della Repubblica; quelle dei dipendenti della Corte Costituzionale e degli ex giudici della stessa; i vitalizi degli ex consiglieri regionali. A non comunicare i dati su queste prestazioni previdenziali sono in primis Camera e Senato (che hanno regole previdenziali proprie approvate dagli stessi deputati e senatori), la Regione Sicilia, fuori del regime Inps poichè gestisce un fondo di previdenza sostitutivo per i propri dipendenti, la Corte costituzionale per i giudici e i propri dipendenti , la Presidenza della Repubblica per il proprio personale, le Regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale per le cariche elettive.
Come sono stati reperiti i dati?
Gli esperti coordinati da Brambilla per reperire i dati che costituzionalmente non potevano essere trovati hanno scattato una prima fotografia di questo “Mondo a parte” esaminando i bilanci di enti ed organi costituzionali. Le pensioni d’oro censite sono 29.725 e costano un miliardo e mezzo l’anno allo Stato con assegni che sono di:
- 40mila euro lordi (di 16.37 dipendenti della Regione Sicilia)
- 200mila euro lordi annui (dei 29 ex giudici costituzionali).
- 91 mila euro l’anno per i vitalizi di camera e Senato,
- 55mila euro l’anno per l’ex dipendenti di Parlamento e Quirinale.
Quanto sono ricchi questi assegni? Per comprenderlo basti pensare che la pensione media annua di un dipendente statale è di 26mila euro lordi annui, mentre quella dei dipendenti privati è di 12.500 euro annui. Un avvocato prende una pensione annua di 27mila euro e un dirigente d’azienda circa 50mila euro l’anno.