Pensioni d’oro, torna la trattenuta che riduce l’assegno mensile

La Legge di Bilancio 2025 reintroduce il contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro, riaccendendo il dibattito su equità e sostenibilità
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pensioni oro
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La Legge di Bilancio 2025, approvata come legge n. 207/2024, introduce nuovamente il contributo di solidarietà sulle cosiddette pensioni d’oro. Questa misura, caratterizzata dalla sua temporaneità, sarà in vigore per un periodo massimo di cinque anni.

Con la reintroduzione del contributo solidarietà si punta a garantire un maggiore equilibrio nel sistema previdenziale italiano, affrontando le disuguaglianze economiche e sostenendo le fasce di popolazione più fragili.

Pensioni d’oro: il meccanismo delle aliquote progressive

Mentre si aspetta il pagamento pensioni febbraio 2025, c’è chi pensa al ritorno del contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro.

Una misura che si rivolge agli assegni pensionistici che superano la soglia di 5.000 euro lordi mensili, applicando un sistema di ulteriori trattenute progressive, oltre le ordinarie trattenute IRPEF. L’intento, come detto, è quello di ridistribuire le risorse, riducendo l’impatto delle pensioni elevate. Le aliquote stabilite sono suddivise come segue:

  • 10% sull’importo eccedente i 5.000 euro fino a 10.000 euro;
  • 15% sulla fascia compresa tra 10.000 e 15.000 euro;
  • 20% per le somme superiori a 15.000 euro.

Questa progressività punta a rendere il contributo proporzionale alla capacità economica dei pensionati interessati, cercando di bilanciare le esigenze redistributive con la sostenibilità fiscale.

Obiettivi e sfide della misura

La ricomparsa del contributo di solidarietà pensioni d’oro mira principalmente a due obiettivi: da un lato, ridurre le disparità economiche attraverso una redistribuzione del reddito; dall’altro, garantire una maggiore stabilità al sistema pensionistico italiano, da tempo al centro di dibattiti sulla sua sostenibilità nel lungo termine. Tuttavia, il provvedimento non è esente da critiche e preoccupazioni.

Uno degli aspetti controversi riguarda la sua efficacia reale nel contrastare le disuguaglianze economiche. Non mancano dubbi sul fatto che questa misura temporanea possa produrre risultati tangibili, data la limitata platea di soggetti coinvolti. Inoltre, la sua natura provvisoria potrebbe ridurne l’impatto strutturale sul sistema previdenziale.

Critiche e accuse di incostituzionalità

L’introduzione di trattenute sulle pensioni d’oro ha suscitato accesi dibattiti, tanto sul piano politico quanto su quello giuridico.

I detrattori del contributo lo qualificano come una violazione del principio di corrispettività, ossia quel principio che lega l’entità della pensione ai contributi versati durante la vita lavorativa. Secondo questa visione, la misura penalizzerebbe coloro che hanno accumulato risorse in linea con quanto stabilito dalla normativa nazionale.

Non mancano inoltre accuse di incostituzionalità, sollevate da esperti di diritto e associazioni di categoria, che ritengono il provvedimento lesivo dei diritti acquisiti dai pensionati. Questi ultimi, infatti, vedono il contributo come un’ingerenza retroattiva sulle condizioni economiche già consolidate.

Trattenuta pensioni d’oro: rischi collaterali e possibili conseguenze

Oltre alle critiche di natura legale e morale, il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro potrebbe generare effetti collaterali inattesi. Un timore diffuso riguarda l’eventuale incentivo all’evasione fiscale, soprattutto tra i lavoratori autonomi ad alto reddito che si avviano verso la pensione. Questi potrebbero essere spinti a ridurre i propri versamenti contributivi per evitare di rientrare nelle fasce più elevate delle aliquote.

Inoltre, la misura potrebbe incoraggiare la trasparenza nei rapporti di lavoro, alimentando strategie di ottimizzazione fiscale che finirebbero per penalizzare ulteriormente il sistema previdenziale nel lungo termine.

Le pensioni d’oro al centro del dibattito pubblico

Il tema delle pensioni d’oro continua a polarizzare l’opinione pubblica e le forze politiche, dividendo chi considera giusto un contributo straordinario per riequilibrare le risorse e chi, invece, ritiene che tali interventi rappresentino una forma di ingiustizia sociale.

Da una parte, i sostenitori del provvedimento lo vedono come un atto necessario per correggere le storture di un sistema pensionistico che spesso premia le posizioni apicali con assegni molto alti, a discapito di chi ha percepito retribuzioni più modeste durante la carriera lavorativa.

Dall’altra, i critici sottolineano il rischio di una deriva populista, con politiche che si concentrano su interventi simbolici senza affrontare le cause profonde delle disuguaglianze.

Nonostante il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro rappresenti un tentativo di ridistribuzione delle risorse, la sua natura temporanea ne limita l’efficacia nel risolvere i problemi strutturali del sistema previdenziale italiano. La crescente longevità della popolazione e le difficoltà legate al calo demografico richiedono interventi di più ampio respiro, in grado di garantire un equilibrio duraturo tra entrate e uscite del sistema pensionistico.

Riassumendo

  • Il ritorno: la Legge di Bilancio 2025 reintroduce il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro.
  • Aliquote: trattenute progressive del 10%, 15%, e 20% su assegni superiori a 5.000 euro.
  • Obiettivi: ridistribuire risorse e garantire la sostenibilità al sistema previdenziale.
  • Critiche: accuse di incostituzionalità e timori sull’efficacia redistributiva della misura.
  • Rischi: incentivo all’evasione fiscale e limitata trasparenza nei rapporti contributivi.
  • Conclusione: misura temporanea insufficiente per risolvere problemi strutturali del sistema pensionistico italiano.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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