Pensioni e altri redditi, ecco perché occorre comunicare i dati all’INPS, altrimenti addio prestazione

Ecco quando la pensione o l'ape sociale vengono sospese in assenza di comunicazioni o a causa di altri redditi.
5 mesi fa
2 minuti di lettura
Ecco come accedere alla pensione prima dei 62 anni di età per chi fa turni e lavora di notte, differenze e regole.
Foto © Pixabay

L’INPS eroga diverse prestazioni ai pensionati, che sono sempre soggette alla verifica dei requisiti. Per molte pensioni, questa verifica riguarda solo una parte della prestazione (come le maggiorazioni), ma per l’Assegno Sociale essa riguarda l’intera prestazione. L’INPS richiede che il titolare della prestazione collabori con l’Istituto affinché le verifiche possano essere completate. Oggi analizziamo il caso di un titolare di Assegno Sociale che ha affittato un terreno agricolo a un terzo soggetto. Come vedremo, pensioni e altri redditi spesso vanno di pari passo, e anche i soldi incassati per un contratto di affitto possono incidere sul diritto alla prestazione o sull’importo della stessa.

Caso di studio: sospensione dell’Assegno Sociale

“Buonasera, ho appena ricevuto la comunicazione di sospensione del mio Assegno Sociale perché ho incassato dei soldi per un contratto di affitto di un terreno agricolo nel 2023. Ho provato a presentare una nuova domanda di Assegno Sociale e l’INPS mi ha detto che non posso farlo perché c’è ancora l’Assegno Sociale precedente, che è solo sospeso e non scomparso. Mi hanno suggerito di presentare la domanda di ricostituzione della pensione, ma anche in questo caso mi è stato detto che non ho diritto all’Assegno Sociale perché ho percepito dei soldi dall’affitto. Cosa posso fare adesso?”

Pensione e altri redditi: perché è importante comunicare i dati all’INPS

Come dicevamo, pensioni e altri redditi sono strettamente collegati per molte prestazioni erogate dall’INPS, specialmente per le pensioni basse integrate da maggiorazioni e trattamenti aggiuntivi. Questo vale ancor di più per l’Assegno Sociale, che è interamente collegato ai redditi del titolare e, eventualmente, del coniuge.

Chi percepisce l’Assegno Sociale deve comunicare all’INPS tutti gli altri redditi durante il periodo di fruizione della prestazione. Parliamo di redditi imponibili, e anche l’incasso del canone di affitto di una casa o di un terreno deve essere comunicato.

Ogni anno, l’INPS verifica il diritto a continuare a percepire queste prestazioni in base ai redditi posseduti.

Assegno Sociale e altri redditi: cosa incide sul calcolo delle prestazioni

Nello specifico, per percepire l’Assegno Sociale, che oggi è di 534,41 euro al mese, i titolari devono rispettare le seguenti condizioni reddituali:

  • Redditi annui non superiori a 6.947,33 euro per un singolo;
  • Redditi annui non superiori a 13.894,66 euro per coniugati.

Per percepire l’intero Assegno Sociale, un titolare deve avere redditi pari a zero. Altrimenti, l’assegno si riduce fino a essere azzerato per chi supera i 6.947 euro annui di reddito. Questa cifra corrisponde al valore dell’Assegno Sociale per 13 mensilità (534,41 euro per 13). Per i coniugati, le cifre raddoppiano naturalmente, perché 13.894,66 euro annui sono il doppio dell’Assegno Sociale.

Come risolvere la situazione pensione e altri redditi e quando intervenire

Nel caso specifico del nostro lettore, non sappiamo a quanto ammonta il canone di affitto percepito per la cessione dei suoi terreni agricoli. Supponiamo che abbia avuto un incasso di un canone di affitto anticipato di diversi anni e quindi di diverse migliaia di euro.

Altrimenti, si parlerebbe di riduzione degli importi dell’Assegno Sociale, non di sospensione. A meno che l’Assegno Sociale percepito dal lettore non fosse già ridotto da altri redditi. In questo caso, anche poche centinaia di euro di affitto incassato potrebbero averlo portato al di fuori dei limiti reddituali precedentemente descritti.

A causa del canone incassato, il lettore ha ora le mani legate, come lui stesso ha notato. Non serve a nulla presentare una nuova domanda di Assegno Sociale, poiché incontrerebbe le stesse problematiche della precedente. Inoltre, l’INPS non permette la presentazione di una nuova domanda se quella vecchia è ancora sospesa.

Il reddito aggiuntivo del canone di affitto continua a incidere anche per una eventuale domanda di ricostituzione.

Se vengono superate le soglie, nulla si può fare se non attendere che il reddito aggiuntivo non sia più percepito. Se il lettore ha percepito i soldi tutti insieme solo nel 2023, probabilmente nel 2025 potrebbe comunicare all’INPS, tramite ricostituzione della pensione, che i suoi redditi sono calati nel 2024. In quel caso, la sua prestazione di Assegno Sociale verrebbe riattivata.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

quattordicesima sulla pensione a luglio per chi nel 2020 ha commesso questo errore, ecco però come si può facilmente intervenire.
Articolo precedente

Pensioni: chi ha diritto alla quattordicesima a luglio?

Pensioni minime oltre 630 euro e grazie al TFR in pensione prima
Articolo seguente

Pensione da 333,33 euro al mese ma serve il modello AP70 per la verifica dell’assegno di assistenza