In occasione di decessi l’ordinamento giuridico riconosce l’indennità di morte agli eredi dell’assicurato deceduto che non hanno diritto alla pensione indiretta (di reversibilità o ai superstiti). L’Indennità di morte è una somma una tantum pagata una sola volta, ma può raggiungere anche somme importanti.
Quando viene attribuita l’indennità di morte agli eredi?
Quando il defunto non ha raggiunto i contributi necessari a garantire una pensione ai superstiti poichè per concedere una pensione indiretta agli eredi il lavoratore deve aver maturato almeno 15 anni di contributi versati o, in alternativa 5 anni di contributi di cui almeno 3 nei 5 anni antecedenti il decesso.
Se non vengono rispettati questi requisiti gli eredi non possono accedere alla pensione indiretta ma possono contare sull’indennità di morte. L’indennità di morte può variare in base al calcolo dell’assegno pensionistico del defunto (misto o contributivo) e quindi dal fatto che fossero stati versati contributi prima del 31 dicembre 1995. Se l’assegno è calcolato con il metodo contributivo l’indennità di morte si calcola moltiplicando l’ammontare dell’assegno sociale (448 euro nel 2016) per il numero di anni di contribuzione versati. Con un esempio pratico se esistono 10 anni di contributi a favore del deceduto l’ammontare della indennità è pari a 4480 euro. La prestazione viene erogata nei confronti del coniuge e dei figli, in mancanza di costoro a genitori o fratelli del defunto a condizione che questi ultimi non abbiano diritto a rendite Inail ottenute con il decesso del lavoratore e che abbiano un reddito che non superi quello previsto per il riconoscimento dell’assegno sociale (5800 euro annui se single, 11.600 euro l’anno se coniugati). Se uno dei beneficiari non risponde a tali requisiti la sua quota di indennità verrà corrisposta agli altri superstiti. Se il lavoratore deceduto, invece, aveva contributi versati prima del 31 dicembre 1995 rientra nel sistema retributivo o misto.
In questo l’indennità spetta al solo coniuge, in mancanza del quale ai figli. L’indennità in questo caso si calcola moltiplicando per 45 l’ammontare dei contributi versati nella vita lavorativa del deceduto ma può essere erogato solo a patto che 1/15 dei contributi risulti versato nei 5 anni precedenti il decesso (almeno, quindi, un anno di contributi). Per poter fruire dell’indennità di morte bisogna presentare apposita domanda all’Inpsper poter conseguire la prestazione entro 1 anno dal decesso o entro 10 anni se la prestazione è erogata con il sistema contributivo.