Pensioni e stipendi d’oro ai sindacalisti, report torna sullo scandalo Cisl. Bonanni: “Gli aumenti venivano decisi informalmente”

L'ex segretario generale: "Anche l'indennità di alloggio di 1000 euro era un aumento sotto mentite spoglie"
4 anni fa
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Nella puntata di lunedì 14, Report torna sulla vicenda degli stipendi e delle pensioni d’oro della Cisl, dopo la denuncia del 2015 di Fausto Scandola, dirigente della Federazione Nazionale dei Pensionati (FNP) di Verona.

 

L’ex segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in un servizio ammette che nel sindacato non si seguiva il regolamento per l’attribuzione degli stipendi, e che l’indennità di alloggio di 1000 euro non era altro che “un’aggiunta di stipendio sotto mentite spoglie”. E dice: “Ci sono cose che non venivano regolamentate; c’era questa gestione informale”.

I tetti regolamentari, chiarisce Bonanni, non venivano rispettati: “È così evidente, non è che sto affermando una verità rivelata” (la denuncia di 5 anni fa coinvolgeva anche lo stesso Bonanni, per la sua pensione da 8.000 euro).

 

E alla domanda su chi gestiva gli aumenti di stipendi, risponde Bonfanti e Ragazzini. Piero Ragazzini, ricorda Report, alcuni mesi fa è diventato segretario generale del sindacato pensionati della Cisl. Nel servizio si mostra il tentativo della cronista di Report di raggiungerlo e intervistarlo, ma senza successo. Mentre Pierangelo Raineri, che fa parte del collegio dei probiviri della Cisl ma che, afferma Report, superava il tetto dei 200 mila euro annui di retribuzione, in violazione della normativa interna, ha negato alla giornalista che cercava di fargli qualche domanda di essere se stesso.

 

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