Circoletto rosso da mettere sul calendario per il giorno 29 febbraio nel 2024. Il mese di febbraio nel 2024 è in versione eccezionale perché fatto di ventinove giorni. Il 2024 è un anno bisestile, ma non è per questo motivo che i pensionati devono segnare in rosso questa data sul calendario. Il 29 febbraio infatti coincide quest’anno con la scadenza di alcuni adempimenti obbligatori che i pensionati devono rispettare per non rischiare di perdere la pensione spettante. Ma di cosa si tratta, quali sono gli adempimenti, e quali sono i pensionati assoggettati a questi obblighi?
Pensioni, ecco cosa fare entro il 29 febbraio, forti penalizzazioni per chi non adempie
Oggi più che rispondere ad un quesito di un lettore cerchiamo di affrontare l’argomento in maniera generale, riuscendo così a far capire a quanti hanno subito la sospensione dei loro trattamenti, la motivazione di questa sospensione.
Cosa scade il 29 febbraio, gli adempimenti sono tanti
Il 29 febbraio scade la campagna RED ordinaria. Ma scade anche la campagna solleciti RED 2022 nonché la campagna INV CIV. Questi obblighi ricadono su qualsiasi pensionato che non è tenuto alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi dell’Agenzia delle Entrate. Infatti i pensionati che hanno l’obbligo dichiarativo nei confronti del Fisco italiano, non devono fare nulla dal momento che l’INPS con l’incrocio delle banche dati può verificare automaticamente il diritto alla fruizione di queste prestazioni per ogni pensionato.
Modello RED ma non solo, ecco cosa fare e che rischi corre il pensionato
I titolari di trattamenti pensionistici collegati al reddito devono comunicare periodicamente all’INPS eventuali variazioni reddituali proprie ed eventualmente del coniuge. Perché per esempio, il diritto all’Assegno Sociale piuttosto che quello a godimento delle maggiorazioni, sono entrambi collegati ai redditi. Anche in caso di nessuna variazione da un anno all’altro, l’obbligo di dichiarazione non decade. Pertanto, con il modello RED questo genere di pensionati si devono interfacciare annualmente e quasi sempre entro la fine del mese di febbraio. Un adempimento simile è quello del modello INV CIV. In questo caso i pensionati devono oltre che comunicare eventualmente i redditi, anche comunicare l’assenza di ricoveri in strutture sanitarie convenzionate con lo Stato e con il Servizio Sanitario Nazionale. Perché ci sono delle prestazioni per disabili che vengono erogate ad un invalido, ma solo se questo non grava sulle casse dello Stato perché ricoverato in strutture pubbliche e per un periodo superiore a 30 giorni. In questo caso infatti le prestazioni percepite potrebbero essere sospese temporaneamente, revocate del tutto o semplicemente ricalcolate.
A volte l’INPS non ha alternative
Chi omette queste dichiarazioni, rischia seriamente di compromettere la continuità di fruizione di queste prestazioni. Infatti l’INPS potrebbe decidere di sospendere, ricalcolare in negativo o revocare del tutto queste prestazioni. Ed in alcuni casi, si corre il rischio di dover restituire i soldi percepiti negli anni precedenti, perché il ricalcolo dell’INPS può essere retroattivo.