Ci libereremo mai della Legge Fornero? Come canta Emma Marrone con il brano Sarò libera: “E sarò libera di poterti dire e sarà sempre amore magico. Sarà poter volare senza mai cadere e prenderti per mano e convincerti a soffrire, perché ogni cosa bella ti fa sempre stare male“. Essere liberi è una delle sensazioni più belle che possiamo provare. Questo, ovviamente, non vuol dire che possiamo fare sempre e comunque tutto ciò che desideriamo.
È infatti fondamentale rispettare i diritti e la libertà altrui.
Pensioni, ecco perché non ci libereremo mai della Fornero
Purtroppo non tutti possono sapere con certezza quando andranno finalmente in pensione. Questo perché i requisiti sono stati oggetto, nel corso del tempo, di continui cambiamenti. Se tutto questo non bastasse, si teme di non riuscire più a liberarsi della cosiddetta Legge Fornero che consente di andare in pensione a patto di avere almeno 67 anni e venti anni di contributi. Esistono, poi, altre formule che permettono di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, come Ape Sociale e Opzione Donna.
Dopo tanti anni di stallo si attende l’attuazione di una riforma delle pensioni da parte del governo. Un progetto ambizioso che molto probabilmente non potrà essere realizzato nemmeno il prossimo anno. Il motivo? Come al solito non ci sono risorse finanziarie sufficienti. Un altro fattore che potrebbe impedire l’addio alla legge Fornero, inoltre, è l’andamento demografico. Il numero dei pensionati sta man mano aumentando, mentre continua a ridursi il numero dei lavoratori che hanno l’importante compito di sostenere il sistema previdenziale tramite il versamento dei contributi
Documento di economia e finanza 2024: i numeri parlano chiaro
Come si evince dalla sezione del Def analisi e tendenze della finanza pubblica:
” I dati riferiti all’ultimo esercizio concluso, resi noti dall’ISTAT ad aprile, attestano un indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni per il 2023 pari, in valore assoluto, a 149,5 miliardi di euro, corrispondente al 7,2 per cento del Pil. Per quanto attiene al confronto con le precedenti stime per il medesimo anno, si evidenzia che la NADEF 2023 aveva previsto, in termini di Pil, un indebitamento netto pari al 5,2 per cento su base tendenziale e al 5,3 per cento su base programmatica; valore, quest’ultimo, prospettato anche dalla Nota tecnico illustrativa 2023″
Pensioni, cosa aspettarsi per il 2025
Stando l’attuale situazione della finanza pubblica italiana, pertanto, il governo sembra sia intenzionato a rinviare ancora la tanto attesa riforma delle pensioni. Potrebbe quindi decidere di confermare le misure attualmente disponibili.