Monta la preoccupazione fra il personale scolastico in odore di pensione. Dal prossimo anno molto probabilmente sparirà Quota 102 e il ritorno integrale alle regole Fornero diventerà realtà per tutti. Molti si stanno quindi affrettando a presentare domanda di pensione.
Anche le due uniche deroghe che probabilmente saranno prorogate, Ape Sociale e Opzione Donna, potrebbero subire modifiche sostanziali nei requisiti anagrafici di accesso alla pensione. E’ quindi scattata la fuga verso l’uscita anticipata dalla scuola, per chi può permetterselo.
Fuga dalla scuola verso la pensione
Soprattutto nella scuola, appunto, il maggior bacino di utenza di dipendenti pubblici in Italia.
Si stanno quindi intensificando le code presso i patronati per l’inoltro al Miur della domanda di cessazione dal servizio nella scuola di docenti, bidelli e personale amministrativo. Procedura propedeutica e tassativa alla richiesta di pensione vera e propria a partire dal prossimo 1 settembre 2023.
Nello specifico, c’è tempo fino al 21 ottobre 2022 per la trasmissione della apposita richiesta tramite il portale Polis. E dal Ministero fanno sapere che il flusso di richieste è già superiore a quello dello scorso anno. Poi bisognerà vedere se realmente tutti i richiedenti possiedono i requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata, ordinaria o in deroga.
Restano esclusi dalla presentazione della domanda di certificazione della pensione due categorie di lavoratori. I dirigenti scolastici e coloro che raggiungono i 65 anni di età entro il prossimo 31 agosto 2023. I primi devono presentare richiesta di pensionamento entro il 28 febbraio 2023, mentre i secondi entro il 31 agosto 2023 per raggiungimento dei limiti di età.
La domanda di cessazione dal servizio
Per il personale docente, educativo, Ata e dirigenti scolastici, compresi gli insegnanti di religione, per presentare richiesta di pensionamento è necessario utilizzare la procedura web POLIS “istanze on line”, disponibile sul sito internet del Ministero dell’Istruzione.
La domanda di cessazione dal servizio per ottenere il pensionamento dovrà quindi essere accompagnata da apposita e distinta richiesta di pensione all’Inps che verificherà i requisiti in una seconda fase. L’accertamento del diritto al trattamento pensionistico – specifica la circolare del Miur – è effettuato da parte delle sedi competenti dell’Inps sulla base dei dati presenti sul conto assicurativo individuale. Anche in base alla tipologia di pensione indicata nelle istanze di cessazione. Dandone periodico riscontro al Miur, per la successiva comunicazione al personale scolastico.
Dal prossimo anno, quindi, è prevista una vera e propria fuga dalla scuola di docenti e personale Ata. Cosa che aveva già suscitato preallarme ai piani alti del Miur per la copertura dei posti che resteranno vacanti.