Novità pensioni giovani: bastano 20 anni di contributi per smettere di lavorare?

Calcolo contributivo della pensione: non servirà più un importo minimo e bastano 20 anni di contributi
1 anno fa
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Allarme pensioni: per chi oggi ha 20 anni non ne basteranno 80
Allarme pensioni: per chi oggi ha 20 anni non ne basteranno 80

Se parliamo di pensioni dei giovani di oggi (dove per giovani intendiamo anche i “diversamente giovani” ovvero coloro che hanno tra i 40 e i 45 anni ma sono stati stabilizzati da poco o sono ancora precari) e chiediamo loro qual è la paura più grande per il futuro, molti probabilmente risponderanno quella di dover lavorare fino a 70 anni o anche di più.

Calcolo contributivo, salta il requisito dell’importo minimo

In effetti gli scenari sul calcolo della pensione futura sono tutt’altro che rosei.

C’è chi non può neanche sperare di uscire a 70 anni secondo le regole attuali. Se il traguardo della pensione arriva a 80 anni si rischia davvero di non goderselo mai! Ma quali sono le regole attuali e che cosa potrebbe cambiare dal prossimo anno per chi si trova in questa situazione oggi?

La misura previdenziale più discussa della Legge di Bilancio 2024 è stata che la Quota 104 ha sostituito Quota 103 richiedendo un anno di lavoro in più. Serviranno 63 anni e non più 62, fermi i 41 di contributi. Ma la premier ha annunciato anche un’altra modifica interessante che riguarda invece chi ha pochi contributi alle spalle e, in particolare, le future pensioni dei giovani di oggi calcolate con sistema contributivo puro.

Per capire il potenziale di questa misura facciamo un passo indietro.

Novità pensioni giovani: bastano 20 anni di contributi per smettere di lavorare?

Ad oggi il sistema contributivo per accedere alla pensione di vecchiaia richiede obbligatoriamente che i contributi versati garantiscano una pensione pari o superiore a 1,5 volte l’assegno minimo. Questo importo viene chiaramente aggiornato. Dunque anche chi perfeziona i requisiti anagrafici della Legge Fornero, deve restare a lavoro se ha pochi contributi alle spalle. Una regola che ha fatto sfumare la pensione a molti giovani precari. Da oggi invece chi ha iniziato a lavorare tardi o per molto tempo lo ha fatto in nero, può scongiurare il timore di andare in pensione a 71 anni.

Basteranno infatti 20 anni di contributi, indipendentemente dall’importo che si ottiene mensilmente. Questo potrebbe voler dire ovviamente dover vivere con una pensione molto bassa. Ma per molti questa prospettiva è comunque meglio di lavorare fino a 70 anni o oltre.

Dunque da un lato per le pensioni anticipate arriva una brutta notizia ma, dall’altro, la Legge di Bilancio 2024 sembra puntare a stabilizzare la pensione di vecchiaia per i giovani.

Riassumendo

  • Per il 2024 Quota 104 sostituisce Quota 103 e richiede 63 anni per l’uscita anticipata;
  • Per la pensione di vecchiaia calcolata con sistema contributivo salta il requisito dell’importo minimo;
  • I giovani e i precari potranno andare in pensione con 20 anni di contributi;
  • Nessuno sarà più costretto a lavorare fino a 70 o oltre (se si accontenta di un importo basso).

 

 

 

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