Doppia brutta notizia per le pensioni di giugno. Mese amaro quello di giugno per molti pensionati: da un lato ci sarà il conguaglio dovuto al taglio della rivalutazione annuale delle pensioni per il 2019, dall’altro quello sulle pensioni d’oro.
Conguaglio pensioni e stop rivalutazioni a giugno 2019
A giugno scatterà il conguaglio conseguente al taglio della rivalutazione per gli assegni con importo sopra tre volte il minimo(1.522 euro al mese) e applicato da aprile. A confermarlo ufficialmente è stato l’Inps con una comunicazione sul sito in cui si legge appunto che “nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019″.
Si tratta di un taglio unico sul prossimo cedolino attraverso il quale sarà recuperata la differenza relativa al trimestre gennaio-marzo 2019.
Pensioni d’oro: quali assegni saranno tagliati
Sempre a giugno le cd pensioni d’oro, ovvero gli assegni superiori a 100 mila euro, subiranno un taglio corrispondente al:
- 15% per la quota di importo compresa tra 100.000 e 130.000 euro;
- 25% per la quota che va da 130.000 a 200.000 euro;
- 30% da 200.000 a 350.000 euro;
- 35% da 350.000 a 500.000 euro;
- dal 31 al 40% per la quota di importo che eccede i 500.000 euro.
Il taglio avverrà a rate. Da quest’operazione il governo ha stimato di risparmiare 76 milioni di euro nel 2019, 80 milioni nel 2020 e 83 milioni nel 2021. Il tesoretto servirebbe a finanziare in parte il reddito di cittadinanza.
Si preannunciano numerosi ricorsi.
Tornando invece alle pensioni interessate dal taglio della perequazione sono state adeguate a partire dalla mensilità di aprile 2019. Anche qui, dunque, è necessario un conguaglio: lo Stato deve infatti recuperare i denari finiti nelle tasche dei pensionati nel primo trimestre del 2019. A differenza di quello dei pensionati d’oro, sarà