Il Governo Draghi ha intenzione di ridurre la tassazione sui ceti medio bassi e sulle pensioni. È allo studio un taglio delle tasse.
In attesa della nuova Riforma fiscale, la Corte dei Conti invita a ripensare il sistema tributario nel suo complesso tanto per i lavoratori quanto per i pensionati.
Ecco i dettagli.
Pensioni: taglio delle tasse, il Rapporto della Corte dei Conti
Nel suo Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021, la Corte dei Conti lamenta un fisco sempre più pesante sulle pensioni e sui redditi da lavoro dipendente.
Nella relazione, evidenzia come l’evasione fiscale (persistente e significativa), i continui trattamenti tributari e la crisi del peso dei redditi da lavoro sul Pil abbiano contribuito a creare un dubbio. Il dubbio se si possa davvero parlare ancora di prelievo generale sui redditi.
E’ evidente uno sbilanciamento sui redditi medi con andamenti distorsivi e irregolari delle effettive aliquote marginali.
Per tale ragione, la Corte dei Conti chiede di ripensare il sistema tributario nel suo complesso per pensionati e lavoratori.
E’ necessario prevedere diverse forme di ricomposizione del contributo dei prelievi diretti e indiretti alla copertura del bilancio. La Corte dei Conti invita a prestare particolare attenzione ad un parziale spostamento del prelievo dall’Irpef all’Iva. Si ipotizza un aumento dell’Iva, dell’IMU e della tassa di successione.
Legge delega per modificare il sistema tributario entro l’estate
Come previsto dal PNRR, entro l’estate il Governo Draghi dovrà presentare una legge delega per dare il via al percorso di modifica del sistema tributario in Italia.
Al momento, l’unica certezza trapelata è la volontà del Governo di ridurre la tassazione sui ceti medio bassi e sulle pensioni.
Attualmente, circola una bozza di documento stilato dai presidenti Luigi Marattin e Luciano D’Alfonso. Tra le varie voci, in questo documento c’è la proposta di una riforma Irpef che punta a ridurre l’aliquota del terzo scaglione con contestuale modifica delle aliquote che gravano sul reddito aggiuntivo (aliquote marginali).
I riflettori sono tutti puntati sul taglio delle aliquote Irpef, in particolare sulla revisione del terzo scaglione dei redditi soggetto all’imposta sui redditi delle persone fisiche. Quel particolare scaglione di redditi compresi tra i 28mila ed i 55mila euro su cui l’aliquota delle imposte che gravano su pensionati e lavoratori fa un salto di 11 punti percentuali passando dal 27% al 38%.
Per la revisione, come riporta il Messaggero, si prevede una semplificazione sul combinato disposto di scaglioni, aliquote e detrazione secondo i tipi di reddito, compreso l’assorbimento degli interventi 2014 e 2020 riferiti al lavoro dipendente.
Un’ipotesi alternativa è un sistema ad aliquota continua limitato alle fasce di reddito medie. Per intenderci, un sistema alla tedesca suggerito dall’ala sinistra della maggioranza di governo.