Pensioni in arrivo per tutti, tra 2025 e 2026 a 64 anni si può con 20 anni di contributi

Le pensioni a 64 anni con 20 anni di contributi sono più semplici da raggiungere e offrono diverse opzioni da sfruttare.
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Le pensioni a 64 anni con 20 anni di contributi sono più semplici da raggiungere e offrono diverse opzioni da sfruttare.
Foto © Investireoggi

Un netto miglioramento a livello di possibilità di andare in pensione è ciò che si registra adesso su una particolare misura di pensionamento anticipato destinata a soggetti che ricadono interamente nel sistema contributivo. Infatti già adesso e anche l’anno venturo, uscire a 64 anni di età con 20 anni di contributi diventa più facile. Ed in alcuni casi diventa più facile anche uscire prima dei 64 anni di età o godere di arretrati di pensione come se la decorrenza fosse anticipata fino a 16 mesi indietro.

Pensioni in arrivo per tutti, tra 2025 e 2026 a 64 anni si può con 20 anni di contributi

La pensione a 64 anni si può centrare con solo 20 anni di contributi.

Ma solo per chi ha lo status di nuovo iscritto, nel senso che non deve avere alcun contributo versato prima del 1996. In questo caso si può andare in quiescenza con la pensione anticipata contributiva. Che però prevede l’obbligo di raggiungere una pensione di importo elevato per poterci andare. Nel dettaglio la pensione deve essere:

  • pari o superiore a 3 volte l’assegno sociale per tutti gli uomini o per le donne che però non hanno avuto figli;
  • pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale per le lavoratrici che hanno avuto un figlio;
  • pari o superiore a 2,6 volte l’assegno sociale per le lavoratrici che hanno avuto almeno 2 figli.

Ma di che pensioni parliamo? Il riferimento come detto è all’assegno sociale. Che nel 2025 è pari a 538,69 euro al mese. Significa che per andare in pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi bisogna arrivare a:

  • 1.616,07 euro al mese per tutti gli uomini o per le donne che però non hanno avuto figli;
  • 1.508,33 euro al mese per le lavoratrici che hanno avuto un figlio;
  • 1.400,59 euro al mese per le lavoratrici che hanno avuto almeno 2 figli.

La rendita da previdenza complementare o integrativa e come usarla per la pensione a 64 anni con 20 anni di contributi

Cifre non certo irrisorie quelle sopra riportate che consentirebbero l’accesso alla pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi. Ecco che nel 2025 entra la grande novità. Si può usare per andare in pensione con questa misura e quindi per arrivare a quelle soglie, anche la rendita da previdenza integrativa.

Una opzione che riguarda chi ha provveduto ad iscriversi e a versare contributi anche alla previdenza privata oltre che a quella dell’INPS. I fondi pensione complementari o integrativi quindi adesso tornano utili.

Per esempio, un uomo che in base ai versamenti all’INPS ha diritto ad una pensione di 1.400 euro al mese, se matura dopo i versamenti alla previdenza complementare una rendita di 220 euro al mese, riuscirà a superare quel tetto di 1.616,07 euro al mese che valgono il diritto alla pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi.

Tra calcolo migliore le trattamento e decorrenza anticipata, ecco le opzioni

Le novità per chi rientra tra i contributivi puri e può aspirare alla pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi è che si può godere di un maggiore vantaggio in termini di calcolo della pensione o di decorrenza del trattamento.

Oppure si può godere di una uscita anticipata ben prima dei 64 anni di età previsti dalla pensione anticipata contributiva.

Numerose opzioni permettono ad alcuni contribuenti di scegliere che genere di pensione prendere. Opzioni appannaggio esclusivo di donne che hanno avuto dei figli. Partiamo dai vantaggi in termini di calcolo della pensione.

Infatti le lavoratrici possono godere per via della riforma Dini, di un calcolo più favorevole della pensione, basato sui figli avuti. la lavoratrice che accede alla pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi può avere diritto ad un calcolo migliore della prestazione usando un coefficiente di trasformazione migliore rispetto a quello del 5,088% previsto a 64 anni. Nello specifico si usa il coefficiente:

  • 5,256% dei 65 anni per le lavoratrici che hanno avuto uno o due figli;
  • 5,423% dei 66 anni per le lavoratrici che hanno avuto almeno tre figli.

Come sappiamo i coefficienti che trasformano i versamenti nel montante contributivo in pensione sono tanto migliori quanto più alta è l’età di uscita. Ecco quindi che sfruttare i coefficienti di una età maggiore uscendo comunque ad una età più bassa è un netto vantaggio.

Età di uscita anticipata, ecco come sfruttare migliori vantaggi rispetto alla pensione a 64 anni con 20 anni di contributi

Ma non c’è solo l’accesso alla pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi tra le opzioni per le lavoratrici con figli. E non c’è nemmeno solo il calcolo più favorevole citato nel paragrafo precedente. Infatti in base ai figli avuti si può anche andare in pensione prima.

In effetti si può sfruttare uno sconto di 4 mesi a figlio avuto che nel 2025 passa da massimo 12 mesi per chi ha avuto 3 o più figli, a 16 mesi per chi ne ha avuti almeno 4. Cosa significa questo? Che una lavoratrice non deve necessariamente arrivare a 64 anni per andare in pensione con 20 anni di contributi, ma può andare in pensione nei seguenti modi:

  • 62 anni e 8 mesi di età per le lavoratrici che hanno avuto 4 o più figli;
  • 63 anni di età per le lavoratrici che hanno avuto 3 figli;
  • 63 anni e 4 mesi di età per le lavoratrici che hanno avuto 2 figli;
  • 63 anni e 8 mesi di età per le lavoratrici che hanno avuto 1 figlio.

Naturalmente uscendo ad una età anticipata cambiano i coefficienti prima citati, e stavolta in peggio rispetto al coefficiente 5,088% dei 64 anni. Per esempio a 63 anni il coefficiente usato è 4,936%.

Come recuperare mesi di arretrato per il trattamento

Sconto sull’età di uscita e pensione anticipata rispetto ai 64 anni di età con 20 anni di contributi. Ma chi è arrivato già a 64 anni di età ha un’opzione in più. E sempre alternativa al calcolo migliore della pensione con dei coefficienti migliori prima accennato. Chi non ha sfruttato l’anticipo ma è arrivata a 64 anni può chiedere la decorrenza anticipata del trattamento.

In pratica, può chiedere che la pensione parta dall’età in cui è stato maturato il diritto in base ai figli avuti. Il calcolo della prestazione in questo caso diventa quello con i coefficienti dell’età di decorrenza del trattamento. Quindi meno favorevoli. Ma c’è la possibilità di prendere immediatamente gli arretrati della pensione nel modo seguente:

  • 16 mesi di arretrati per le lavoratrici che hanno avuto 4 o più figli;
  • 12 mesi di arretrati per le lavoratrici che hanno avuto 3 figli;
  • 8 mesi di arretrati per le lavoratrici che hanno avuto 2 figli;
  • 4 mesi di arretrati per le lavoratrici che hanno avuto un solo figlio.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Ma mi scusi io ho 65 anni e ho versato prima del 96 10 anni di contributi quindi i miei 10 anni non servono a niente per questa italia?

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