Pensioni: l’Inps pronto a chiedere indietro il bonus da 200 euro

Il bonus da 200 euro è stato erogato in via provvisoria con la pensione di luglio in attesa delle verifiche reddituali. Chi potrebbe restituirlo nei prossimi mesi.
2 anni fa
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pensione

Chi ha percepito indebitamente il bonus da 200 euro sulla pensione di luglio dovrà restituirlo. Lo precisa l’Inps in una nota a margine del cedolino del mese scorso con il quale è stato corrisposta anche l’indennità prevista dal decreto Aiuti di maggio.

Il prospetto riepilogativo delle voci di pagamento della pensione di luglio riporta, infatti, anche l’indennità una tantum da 200 euro prevista dall’art. 32 del DL 17 maggio 2022. Un bonus, ben inteso, che è stato erogato in via provvisoria e non definitiva.

Pensioni e bonus da 200 euro

Come noto, il bonus da 200 euro spetta a tutti i pensionati con redditi inferiori a 35 mila euro. Chi ha redditi più alti non ha diritto alla indennità una tantum ma potrebbe aver beneficato comunque dell’aiuto. Poiché trattasi di una misura di emergenza, l’Inps ha erogato il bonus da 200 euro sulla scorta delle risultanze tributarie provvisorie dei pensionati.

Mancano infatti i dati reddituali 2021 che i pensionati stanno presentando tramite modello 730/2022. Così, in attesa dei flussi definitivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’Inps ha erogato il bonus da 200 euro a luglio basandosi sui redditi da pensione presenti nei propri archivi.

Quindi, i pensionati che hanno percepito nel 2021 redditi tali da far superare la soglia dei 35 mila euro, dovranno restituire il bonus da 200 euro non appena arriveranno le dichiarazioni dei redditi. L’Inps spiega chiaramente che

“L’indennità una tantum viene riconosciuta in via provvisoria in attesa dell’esito degli accertamenti reddituali effettuati anche sulla base dei dati forniti dalla competente amministrazione finanziaria”.

Come avviene la restituzione del bonus

Ma come avverrà la restituzione del bonus da 200 euro sulla pensione? Coloro che non ne hanno diritto si vedranno defalcare entro l’anno l’importo indebitamente corrisposto. Il pensionato non dovrà fare nulla, se non verificare che la soglia reddituale dei 35 mila euro annui sia stata veramente superata.

Non vi è ancora una data precisa, ma molto probabilmente l’operazione di restituzione potrebbe avvenire a dicembre. In occasione del pagamento della tredicesima mensilità. In ogni caso è possibile consultare di volta in volta il cedolino pensione per verificare in anticipo il conguaglio.

Ricordiamo che per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Inps inviando una richiesta di informazioni online tramite il canale “Inps Risponde”. Per farlo è necessario accedere al sito Inps mediamente le proprie credenziali digitali e seguire le istruzioni presenti nel servizio dedicato. In alternativa ci si può rivolgere gratuitamente ai patronati o al Contact Center Inps al numero di telefono 06 164 164.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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