Come ogni anno l’Inps aggiorna i limiti e le soglie per ottenere l’integrazione al trattamento minimo della pensione per il 2017.
L’istituto ha fissato in via definitica i valori dello scorso anno e in maniera provvisoria quelli per il 2017, in base alla previsione dell’inflazione, che essendo programmata per quest’anno pari a zero i valori resteranno invariati rispetto allo scorso anno.
Integrazione al trattamento minimo pensione
Il beneficio di fruire dell’integrazione al trattamento minimo della pensione spetta a chi matura una prestazione prvidenziale inferiore a 500 euro versando, nello stesso tempo, in stato di bisogno economico.
Proprio per questo per percepire il beneficio, oltre al trattamento pensionistico che non superi i 501,89 euro, il beneficiario non deve avere un reddito che superi i 6.524,57 euro annui. Solo in questo caso, infatti l’integrazione al trattamento minimo è in misura piena.
Per coloro, invece, che hanno un reddito personale compreso tra 6.524,57 euro e 13.049,14 euro l’integrazione spetta in misura ridotta.
Per i coniugati la situazione si complica ulteriormente poichè, oltre a dover rispettare i limiti di reddito personale, dovrà rispettare anche quelli coniugali (ovvero della somma dei propri redditi con quelli del coniuge). Per chi ha un reddito personale che non supera i 6.524,57 euro annui e un reddito coniugale che non supera i 19.573,71 euro annui l’integrazione al trattamento minimo sarà piena.
Per chi, invece, ha redditi personali compresi tra 6.524,57 euro e 13.039,14 euro e redditi coniugali compresi tra 19.573,71 euro e 26.098,28 euro l’anno il trattamento sarà corrisposto in midura ridotta.