Riforma Pensioni, la Legge Fornero è superata, ecco 4 nuove misure

Il cambiamento del contesto sociale e lavorativo italiano. Riforma Pensioni: Legge Fornero ormai superata, ecco le nuove misure.
2 mesi fa
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I tempi cambiano, così come le esigenze, ma a volte sembra che nulla si muova e tutto resti com’era. In ogni ambito e in ogni ambiente, bisogna stare al passo con i tempi. Tuttavia, questo non sempre accade nel settore delle pensioni. Infatti, sembra che tutto sia rimasto ancorato a regole ormai obsolete, non aggiornate rispetto ai grandi cambiamenti avvenuti. Per questo motivo, emerge la necessità di almeno quattro grandi interventi. Una vera riforma delle pensioni appare sempre più indispensabile.

La proposta di Massimo Garavaglia: superare la Legge Fornero

Massimo Garavaglia, senatore della Lega e presidente della Commissione Finanze di Palazzo Madama, ha presentato la sua personale soluzione ai problemi del sistema pensionistico in un’intervista rilasciata al sito Affaritaliani.it. Il senatore sostiene che sia necessario superare ciò che lui stesso definisce “già superato”, ossia la Legge Fornero. Secondo Garavaglia, servono diverse misure e interventi per riformare il sistema.

“La Legge Fornero è superata, occorre pensare a una riforma del sistema previdenziale a medio-lungo termine”, ha dichiarato il senatore del Carroccio.

Pensioni: la Legge Fornero è superata, ecco 4 nuove misure per la riforma

Ma perché la Legge Fornero è considerata fuori dal tempo? La risposta è semplice. Quella celebre e tanto discussa riforma, introdotta dal Governo tecnico guidato da Mario Monti, fu concepita in un contesto molto diverso da quello attuale. Lo stesso si può dire della precedente riforma Dini. Oggi, l’applicazione integrale della riforma Dini rende le regole della Legge Fornero poco adeguate ai tempi moderni.

Il pensiero di Garavaglia è condivisibile: il sistema contributivo attuale rende le pensioni più eque, poiché i loro importi sono direttamente correlati ai contributi versati. Una pensione basata su questo sistema non può che essere flessibile. Visto che, dopo la riforma Dini, questo è il modello in vigore, non è più sostenibile che un lavoratore debba restare in servizio fino a 67 anni.

Chi esce prima versa meno contributi e, di conseguenza, percepisce una pensione inferiore. Non può essere che lo Stato consideri le pensioni anticipate contributive troppo onerose per la sostenibilità del sistema. Questo pensiero è condiviso anche da Garavaglia, il quale ha identificato alcuni punti cardine per voltare pagina in ambito pensionistico.

Il contesto sociale è cambiato: il sistema previdenziale deve adeguarsi

Secondo Garavaglia, è fondamentale tenere conto del cambiamento del contesto sociale e del fatto che, ormai da anni, l’età di ingresso nel mondo del lavoro è molto più alta rispetto al passato. Continuare a spostare l’età pensionabile oltre i 42 anni di servizio, senza limiti d’età, non è una soluzione praticabile. Serve una riforma delle pensioni che parta da più punti.

Garavaglia propone anche una salvaguardia per i lavoratori, in grado di correggere i difetti della riforma Fornero. Il termine “salvaguardia” è stato utilizzato dai vari governi successivi a quello Monti/Fornero per proteggere i lavoratori esodati, vittime della transizione imposta dalla riforma. Il senatore suggerisce, inoltre, di introdurre premi per chi decide di posticipare la pensione, seguendo il modello del bonus Maroni.

Questo incentivo consisterebbe in un aumento dello stipendio per chi, avendo maturato i requisiti pensionistici, sceglie di continuare a lavorare. Tale aumento sarebbe garantito da uno sgravio contributivo per tutti gli anni di prosecuzione della carriera lavorativa.

Verso il superamento della Legge Fornero. Riforma pensioni: potenziamento della Pace Contributiva e previdenza complementare

Un’altra strada per superare la Legge Fornero, secondo Garavaglia, sarebbe quella di aumentare il montante contributivo attraverso il potenziamento della Pace Contributiva o del riscatto agevolato della laurea. Infine, il senatore sottolinea l’importanza della previdenza complementare, che dovrebbe consentire ai lavoratori di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro di due anni se hanno versato contributi nei Fondi Complementari.

Per affrontare il problema delle pensioni basse, Garavaglia propone di aumentare le pensioni minime per coloro che hanno versato contributi.

Il problema attuale è che esiste chi percepisce pensioni contributive molto simili, come importo, alle pensioni sociali di chi non ha mai versato. Questa disparità è una delle questioni che la riforma delle pensioni dovrebbe risolvere.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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