Arriva il maxi scivolo per le pensioni. Lo prevede un emendamento approvato nel decreto crescita in esame alla Commissione Bilancio e Finanze della Camera. La norma prevede sostanzialmente il diritto per i lavoratori che si trovino fino a cinque anni dalla pensione di lasciare anticipatamente il lavoro e riguarderà le aziende con organici superiori alle 1.000 unità. Ma vediamo nello specifico come funziona la norma.
Lo scivolo pensionistico
Innanzitutto va detto che la misura è adottata in via sperimentale per il biennio 2019-2020 e riguarderà quelle aziende che potranno accedere al contratto di espansione accelerando il ricambio della forza lavoro nell’ambito di progetti di reindustrializzazione e riorganizzazione aziendale da validarsi di concerto con il Ministero del Lavoro e i sindacati.
Il contratto di espansione
Il contratto di espansione che sarà stipulato fra azienda, Ministero del Lavoro e organizzazioni sindacali dovrà contenere essenzialmente quattro condizioni fondamentali:
- il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
- la programmazione temporale delle assunzioni;
- l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
- relativamente alle professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.
Il requisito per i lavoratori
Requisito indispensabile per i lavoratori sarà quello di aver maturato il diritto a conseguire la pensione di vecchiaia o anticipata con lo scivolo pensionistico.
Il part time
Per i lavoratori a cui mancano i requisiti per andare in pensione o non rientrano nel maxi scivolo, è prevista la riduzione dell’orario di lavoro. Sempre nell’ambito del contratto di espansione e per tutta la durata di esso, l’azienda potrà concordare con il lavoratore una riduzione dell’orario di lavoro fino al 30%. La misura è complementare al maxi scivolo, cioè qualora il lavoratore raggiunga successivamente il diritto ad andare in pensione in anticipo, in base al contratto di espansione stipulato dal datore di lavoro, questi potrà fare richiesta di adesione al maxi scivolo.