Questa volta l’aumento delle pensioni nel 2023 rispetto al 2022 sarà più cospicuo del solito. Il motivo alla base di questa considerazione è senza dubbio il tasso di inflazione. L’aumento del costo della vita degli italiani, che demolisce sostanzialmente il potere di acquisto del loro reddito, porterà in dote almeno una cosa positiva. Un aumento più rilevante delle pensioni, e non solo delle minime. Infatti il capitolo trattamento minimo è stato oggetto di una novità da parte del Governo della Premier Giorgia Meloni. Certo, non si arriva ai 1.000 euro di pensione per tutti gli assegni integrati al trattamento minimo come promesso da Berlusconi e da Forza Italia in campagna elettorale. Ma per molti la pensione integrata al minimo arriverà a 600 euro.
Nel frattempo, tornando alla perequazione, il Governo cambia il meccanismo, che passa a 6 scaglioni. E utilizza un occhio di riguardo per chi prende una pensione fino a 4 volte il trattamento minimo. Aumenti cospicui dicevamo, ma quali?
I dubbi dei nostri lettori
“Gentile redazione, sono una pensionata di 70 anni di età che prende una pensione minima ammontante a 510 euro al mese. Ho sentito che da gennaio aumenta a 600 euro la minima. Possono contare pure io su questo incremento visto che non ho niente altro intestato a mio nome se non la mia misera pensione?”
“Gentile redazione, volevo capire meglio come funziona il nuovo sistema di indicizzazione della pensione per comprendere quanto prenderò di più da gennaio. Visto che ho un assegno di 1900 euro netti, in che fascia rientro?”
L’aumento delle pensioni minime a 600 euro non è per tutti
Aumenta dal 1° gennaio 2023 la pensione degli italiani e come sempre grazie al meccanismo di perequazione. Si tratta di quel sistema che annualmente adegua il trattamento pensionistico all’aumento del costo della vita, come ogni anno stabilisce l’ISTAT con il suo paniere dei beni di consumo. Parliamo di inflazione naturalmente, che mai come adesso ha fatto registrare un aumentato vertiginoso. Inflazione da record quindi, che produrrà incrementi elevati delle pensioni come mai prima d’ora.
Ma di quanto aumenteranno le pensioni? I calcoli che vedremo in seguito confermano la tesi di un aumento cospicuo per quasi tutti i pensionati, anche se il Governo ha limitato la perequazione per le fasce reddituali più alte. Ma essendo un meccanismo a scaglioni, la perdita resta limitata anche per i pensionati più “benestanti”. Un dato certo è che la pensione minima per i pensionati con assegni integrati al cosiddetto trattamento minimo Inps (525,38 nel 2022), salirà a 600 euro al mese. Ma solo per quelli con almeno 75 anni di età compiuti.
L’operazione perequazione delle pensioni al via, le novità del Ministero delle Finanze
Il tasso di rivalutazione delle pensioni nel 2023 è stato già stabilito e ufficializzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti. Il tasso applicato è pari al 7,3%. Le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo saliranno del 7,3%. Per chi prende 1.000 euro di pensione si passa quindi a 1.073. Solo queste pensioni godranno dell’integrazione al minimo. Gli altri pensionati invece avranno una perequazione piena fino a 4 volte il trattamento minimo, mentre per le parti eccedenti che finiscono negli scaglioni successivi la percentuale di aumento sarà inferiore.
Gli scaglioni
Per pensioni che vanno dalla minima (525,38 euro e 600 euro per gli over 75) fino a 2.101,52 euro lorde (quattro volte l’importo lordo della minima) l’adeguamento sarà del 7,3%.
Esempio: per pensioni da 1.000 euro lorde, l’aumento è di 73 euro.
Per pensioni tra 2.101,52 e 2.626,90 euro lordi l’adeguamento sarà del 6,2% (cioè l’85% del 7,3%).
Esempio: per pensioni da 2.500 euro lorde, l’aumento è di 155 euro.
Per pensioni tra 2.627 e 3.152 euro lordi l’adeguemento sarà del 3,9%.
Esempio: una pensione da 3.000 euro lordi aumenterà di 117 euro.
Per pensioni tra 3.152 a 4.203 euro lordi l’adeguamento sarà del 3,4%.
Esempio: una pensione da 4.000 euro lordi, sarà rivalutata di 136 euro.
Per pensioni tra 4.203 a 5.254 euro lordi l’adeguamento sarà del 2,7%.
Esempio: una pensione da 5.000 euro lordi registerà un aumento di 135 euro.
Per pensioni oltre 5.254 euro (oltre dieci volte la minima) l’aumento sarà del 2,7%.
Esempio: una pensione da 7.000 euro lordi aumenterà di 189 euro.