Quando si parla di pensioni minime, l’argomento riguarda un’ampia fascia di persone. Per questo motivo, le numerose notizie che in questi giorni accompagnano questi trattamenti interessano molti lavoratori. Le pensioni, soprattutto quelle minime, dovrebbero essere aumentate a gennaio. Ma c’è anche la questione degli aumenti derivanti dai conguagli di fine anno, che solitamente arrivano a gennaio, e per cui si ipotizza un anticipo. Ecco le ultime informazioni su cosa troveranno i pensionati nei prossimi ratei di pensione e come aumenteranno tra dicembre 2024 e gennaio 2025, insieme alle novità sull’indicizzazione dei trattamenti.
Pensioni minime in aumento: più soldi per i pensionati tra dicembre e gennaio
Le pensioni aumenteranno, e la buona notizia per i pensionati è che probabilmente anche a dicembre ci saranno ratei più alti. Come accaduto l’anno scorso, si inizia a parlare di anticipare il conguaglio relativo al tasso definitivo di inflazione da applicare nel 2024 alle pensioni. A inizio anno, l’INPS applica alle pensioni il tasso di inflazione stimato, confermato dall’ISTAT. Tuttavia, il tasso applicato è spesso inferiore a quello definitivo, che viene determinato tra ottobre e novembre. Ciò significa che presto sarà disponibile il dato reale di indicizzazione delle pensioni, che per il 2024 è stato fissato al 5,4%.
La differenza a credito per i pensionati genererà il consueto conguaglio con arretrati da gennaio a dicembre. Questi soldi in più potrebbero essere erogati già a dicembre, per ragioni di cassa, in modo da far ricadere l’esborso nel 2024 e non nel 2025, quando i limiti di spesa e i vincoli di Bruxelles saranno più stringenti.
Aumento delle pensioni a dicembre e poi a gennaio: le ultime novità
Come avvenuto nel 2023, quando a dicembre i pensionati ricevettero le differenze di pensione tra l’aumento del 7,3% di gennaio e l’8,1% del tasso definitivo di inflazione, anche nel 2024 si attende un aumento a conguaglio.
A gennaio, invece, scatterà la rivalutazione vera e propria, che è un argomento di stretta attualità poiché il governo sembra intenzionato a mantenere l’attuale meccanismo. Sebbene non sia ancora ufficiale, appare probabile, viste le dichiarazioni dei rappresentanti del governo. Tuttavia, permane un dubbio legato a una questione giudiziaria. Infatti, l’attuale meccanismo di rivalutazione, che prevede scaglioni e una rivalutazione decrescente per pensionati con assegni più elevati, è stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale.
La questione dell’incostituzionalità della perequazione delle pensioni
Le pensioni minime non subiranno alcun taglio e a gennaio riceveranno gli aumenti previsti, al 100% del tasso di inflazione, che si stima si assesterà all’1,6%. Tuttavia, la perequazione delle pensioni, secondo le ultime notizie, dovrebbe seguire il solito schema: aumento pieno al 100% del tasso di inflazione per i trattamenti inferiori a 4 volte il minimo; rivalutazione dell’85% per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il minimo; 53% per quelle fino a 6 volte; 47% per quelle fino a 8 volte; 37% per quelle fino a 10 volte; e 22% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo.
Su questo meccanismo pende però la “spada di Damocle” di una presunta incostituzionalità. A seguito di un ricorso presentato da un pensionato con un assegno lordo superiore a 5.000 euro al mese, che ha ricevuto una rivalutazione ridotta in base al meccanismo precedentemente descritto, la questione è finita davanti alla Corte Costituzionale.
Sarà compito dei giudici della Consulta stabilire se la perequazione ridotta per le pensioni più elevate sia conforme o meno ai principi della Costituzione.
Pare infatti che si violi il diritto costituzionale a percepire una retribuzione commisurata alla qualità e quantità del lavoro svolto.
Questa situazione, tuttavia, non riguarda le pensioni inferiori a 4 volte il trattamento minimo e, quindi, nemmeno quelle molto basse, le cosiddette pensioni minime. Per queste ultime, nulla cambierà, indipendentemente dall’esito della sentenza. Poiché continueranno a beneficiare della piena indicizzazione e, probabilmente, anche del surplus già concesso nel corso del 2024, che ha portato l’incremento al 120% rispetto al tasso di inflazione.
I principi di incostituzionalità ,con sentenza il 2015, sono stati già stabiliti dalla Corte .il governo Draghi aveva ripristinato il tutto. Non si capisce come il Governo Meloni abbia ridotto le pensioni medio alte al 22 % sull’indice inflativo. Abbiamo sempre versato i contributi e anche quote di solidarietà verso l’INPS per gli altri . Molte pensioni minime sono tali per non aver versato nulla magari in tanti non hanno pensato in passato a versare i propri contributi preferendo evadendo altre soluzioni : acquisto di immobili ecc ecc . Ho conosciuto tantissime persone che hanno operato questa scelta . Aspettiamo fiduciosi che la Corte si pronunci per l’ennesima volta senza tanto perdere ulteriore tempo ‼️
Ma per gli invalidi civili non c’è mai nulla viviamo con cifre da fame l’invalidità di per sé è problematica più di combatte con i soldi che non bastano mai per favore aiutateci a migliorare la nostra vita
Gli invalidi e disabili sono numeri, spazzatura da gettare nell’immondizia. NON siamo utili a questa società. Così tutte le Istituzioni susseguiti e questo attuale ci trattano😡😡
Però poi vediamo le altre cariche sfilare nelle paralimpiadi quando i ragazzi , ragazze fanno fare bella figura all’Italia tutto poi finisce nel dimenticatoio loro che si impegnano tanto x arrivare a quei livelli e non sentirsi inferiori a nessuno ,dimostrando che con un aiuto possono svolgere una vita dinamica ed avere e raggiungere dei traguardi, detto ciò ci piacerebbe che i nostri politici ci ricordino anche nel lato economico e mi riferisco a chi purtroppo deve tirare avanti con il misero sussidio della sussistenza sociale che da tempo non viene aumentata da nessun governo come se questa categoria di Invalidità non conti ,e abberrante che in una Nazione Democratica ci siano persone dimenticate dalla Politica,la Politica dovrebbe farsi un mea culpa e cercare edi rimediate al più presto a questa mancanza ,nella speranza che in una Nazione Democratica non vi siano cittadini di serie A e serie B.
Invalidada anni e prendo 300 euro e una vergogna a 64 anni e non posso piu mangiare e nessuna finanziaria mi aiuta vergogna!!!
Facile parlare quando si vive con più di €3.000 al mese! Mio marito è mancato a 42 anni !! Quindi signor Fabio ,prima di parlare metta in moto il cervello, se lo possiede!! Ho sempre lavorato, due figli adoscelenti, non ho mai comprato casa, signor so tutto io …se si è in mano a datori di lavoro disonesti non è colpa di chi si fa un mazzo così!!
Io sono invalida al 75 per cento e prendo una miseria 343 euro mi hanno operato tre mesi fa e da allora porto attaccato la vac per far chiudere ferita sono praticamente reclusa in casa xke sono limitata due volta a settimana faccio 100 km per andare in ospedale a fare le medicazioni
Ho una ciste di 18 cm un microadenoma ipofisario ho problemi bordeline e assumo psicofarmaci x ansia e attacchi di panico ho una laparocele io sono tre mesi che ho bisogno di chi mi aiuta a lavarmi ma quando ho presentato l aggravamento hanno pensato bene di togliermi la 104 ho la legge del collocamento mirato che se leggo le carte nn posso far nessun tipo di lavoro e sinceramente se riuscissi preferirei andare a lavorare riuscirei a vivere decentemente perché ora sopravvivo non ho mai la sicurezza di arrivare a fine mese
È vergognoso aumentare le pensioni del 1,6% io vorrei vedere i politici vivere con 343,00 Euro, per non parlare della disuguaglianza che hanno fatto tra gli invalidi . O 75% o 100% siamo tutti impossibilitati a lavorare inoltre chi è invalido al 100% spesso percepisce l’accompagno.l’importante che continuano ad aiutare chi può lavorare e intanto prende i sussidi e lavora in nero o chi sulla carta è nullattenente o chi convive con figli acarico e dichiara di vivere sola con figli minori. Mi chiedo ma i controlli dove stanno, le autorità devono impegnate personale per i controlli troppi furbetti in questa nostra Italia.