Pensioni muratori: novità settore edile 2025

Pensioni muratori e novità settore edile 2025. Ecco cosa prevede la normativa vigente e cosa c'è da aspettarsi.
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muratori
Foto © Pixabay

Occhio alle novità inerenti il settore edile 2025 e le pensioni dei muratori. Come canta Jovanotti con il brano Il muratore: “La gente si muove la musica cresce e ancora un altro muro viene giù. Muratore muratore costruisce muri il muratore, muri da dipingere e da colorare muri da fare crollare da fare crollare”.

Il muratore svolge senz’ombra di dubbio un lavoro molto importante per la società. Si occupa infatti di realizzare diverse opere murarie, tra cui le case in cui abitiamo e i vari edifici presso cui lavoriamo o, ad esempio, andiamo a comprare qualcosa.

Dietro ad ogni immobile, infatti, si nasconde il duro lavoro dei muratori, che mettono in campo le loro conoscenze e tecniche pur di costruire delle strutture solide, in cui poter trovare riparo.

Un lavoro indubbiamente duro, che può rivelarsi particolarmente difficile da svolgere in età avanzata. Proprio per questo motivo i lavoratori in questione possono, in determinati casi, uscire anticipatamente dal lavoro. Ecco come funziona.

Pensioni muratori: chi può uscire dal mondo del lavoro all’età di 63 anni

In Italia il requisito anagrafico di accesso alla pensione di vecchiaia è fissato a 67 anni. Esistono, comunque, diverse misure grazie a cui è possibile uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Tra queste si annoverano, ad esempio Quota 103 e l’Ape Sociale. L’accesso a quest’ultimo, ricordiamo, avviene a patto di possedere determinati requisiti, come anagrafici e di anzianità.

Soffermandosi sul requisito dell’età, in particolare, bisogna avere almeno 63 anni e 5 mesi. Ma non solo, i lavoratori del settore edile possono accedere al trattamento pensionistico all’età di 63 anni grazie ad una misura ad hoc prevista dal Contratto collettivo Edilizia industria e cooperative.

Quest’ultimo, infatti, ha introdotto un fondo per permettere ai lavoratori del settore edile di andare in pensione ben quattro anni prima del previsto. Entrando nei dettagli, una volta raggiunta l’età di 63 anni i soggetti interessati vengono licenziati dall’azienda e possono beneficiare della Naspi.

Nel momento in cui l’erogazione di tale trattamento giunge a termine, ecco che entra in gioco il Fondo. Grazie a quest’ultimo, infatti, è erogata al lavoratore un’indennità per i due anni che lo separano dal raggiungimento dei 67 anni. Oltre al possesso del requisito anagrafico, è fondamentale che il lavoratore abbia registrato almeno 2.1000 ore in Cassa edile nel biennio che precede la fine del rapporto lavorativo.

Novità settore edile 2025

Proprio per il settore edile, è bene sapere, il 2025 porta con sé buone notizie.  Come riportato sul sito della Fillea Cgil Umbria, infatti, è stato sottoscritto l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dell’Industria e delle Cooperative dell’Edilizia, che introduce delle novità sia dal punto di vista economico che normativo. In particolare si registrano:

incrementi salariali sostanziali: 180 euro mensili per i lavoratori di primo livello, distribuiti in tre tranche, e 210 euro mensili per gli operai qualificati, con un aumento complessivo sui minimi salariali del 18%. […]Tra le novità rilevanti la definizione della “denuncia unica””. Quest’ultima “rappresenta un modello telematico obbligatorio, da inviare mensilmente alle Casse Edili, che riporterà informazioni dettagliate sul cantiere e sull’operaio, comprese le ore effettivamente lavorate, erogazione dell’evr, applicazione contrattuale, prevenendo il fenomeno delle “sotto denunce” e garantendo maggiore trasparenza e regolarità contributiva”.

Tante novità volte a disciplinare il settore dell’edilizia, al fine di andare incontro alle esigenze dei lavoratori e migliorare le proprie condizioni sia in ambito lavorativo che, di conseguenza, nella sfera privata.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

2 Comments

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  2. Gabriele
    Non sicapisce quanto un lavoratore dipendente deve andare in pensione né fai 40 anni né fai 41 e non si può andare in un lavoratore dipendente dipendente 64anni con patologie di salute e deve lavorare ancora faccio la visita medica a inps non vengo accettata lì validità ma cosa deve fare un lavoratore deve andare a lavorare col bastone ho paura mente deve morire sul lavoro ditemi voi cosa bisogna fare e datemi un risposta.

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