Pensioni opzione donna, ecco come sfruttare al massimo le regole della misura

Opzione donna resta valida anche per chi non ha i requisiti richiesti. Chi può farcela nonostante i cambiamenti dell'ultimo biennio.
3 mesi fa
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Andare in pensione sfruttando le opportunità offerte dalla normativa vigente è una strada percorribile per molti lavoratori. Esistono normative che permettono di usufruire di misure oggi non più esistenti o profondamente modificate. Infatti, grazie al meccanismo della cristallizzazione del diritto alla pensione, c’è chi oggi, a 61 anni di età, può andare in pensione. Tuttavia, è necessario che nel 2021 il soggetto avesse già maturato 35 anni di contributi. Una nostra lettrice, infatti, potrebbe avere diritto alla pensione oggi, anche se la misura che potrebbe permetterle il pensionamento è stata modificata e ridotta in termini di platea.

La misura in questione è Opzione Donna.

“Buonasera, sono una commerciante che ha 64 anni di età. Il mio negozio non va più bene e quindi sarò costretta a chiuderlo. Oggi ho 39 anni di contributi versati e quindi mi trovo in una situazione molto particolare. Perché non rientro praticamente in nessuna misura tra quelle di cui anche voi spesso parlate. Mi date una soluzione per andare in pensione non appena chiuderò l’attività dal momento che restare senza sostentamento non è possibile? Suggeritemi cosa fare anche a costo di andare in pensione con assegni ridotti e penalizzazioni. Non mi interessa l’importante è prendere un trattamento.”

Pensioni Opzione Donna: ecco come sfruttare al massimo le regole della misura

La pensione, una volta maturata, si “congela” in attesa che l’interessato presenti domanda all’INPS. Cosa significa? Che l’interessato, anche se non sfrutta subito la pensione, può farlo successivamente. Inoltre, il diritto maturato non si perde, nemmeno se quella particolare misura di pensione cessa di essere attiva o se nel tempo i requisiti diventano più restrittivi. Questo vale per la maggior parte delle misure oggi attive o attive in passato. Proprio grazie a questo, la nostra lettrice può accedere a una pensione che altrimenti oggi non potrebbe ottenere. E forse non sa di essere nella condizione di rientrare in Opzione Donna.

Il diritto cristallizzato diventa un lasciapassare per la pensione

La lettrice ha 64 anni ed è nata nel 1960. Oggi, con questa età e con 39 anni di contributi, non potrebbe accedere a nessuna pensione. Essendo una commerciante, non svolge lavori gravosi o usuranti, che generalmente agevolano il pensionamento. Non è invalida, non è caregiver, e quindi non può accedere all’Ape Sociale, ad esempio. Non ha i contributi sufficienti per le pensioni anticipate ordinarie o per la Quota 41 precoci. Tuttavia, a sorpresa, ha le caratteristiche utili per Opzione Donna. Una misura che oggi ha cambiato struttura rispetto al passato. Ma c’è chi può ancora sfruttare le vecchie regole di Opzione Donna, avendo maturato i requisiti per la misura quando questa funzionava diversamente. La nostra lettrice è una di queste persone.

Per capire perché la nostra lettrice, o chi come lei ha questa possibilità, è utile comprendere cosa è cambiato in Opzione Donna oggi. La misura oggi è riservata esclusivamente a lavoratrici che rientrano in una delle seguenti categorie:

  • Caregiver;
  • Invalide;
  • Licenziate o coinvolte in aziende di interesse nazionale che hanno aperto tavoli di risoluzione delle crisi aziendali in sede governativa.

I requisiti odierni di Opzione Donna sono:

  • 61 anni di età e 35 anni di contributi completati entro il 31 dicembre 2023 per invalide e caregiver senza figli;
  • 60 anni di età e 35 anni di contributi completati entro il 31 dicembre 2023 per invalide e caregiver con un solo figlio;
  • 59 anni di età e 35 anni di contributi completati entro il 31 dicembre 2023 per invalide e caregiver con più figli, e per licenziate o lavoratrici di aziende in crisi.

Ecco chi può sfruttare l’uscita immediatamente

Osservando i requisiti esposti, la nostra lettrice non rientra in nessuna delle casistiche previste dall’attuale Opzione Donna. Tuttavia, fino al 2022, Opzione Donna permetteva di andare in pensione a:

  • Lavoratrici dipendenti con 58 anni di età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre dell’anno precedente;
  • Lavoratrici autonome con 59 anni di età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre dell’anno precedente.

La nostra lettrice, al 31 dicembre 2021, aveva sia i 59 anni di età necessari per le autonome, sia i 35 anni di contributi.

Pertanto, avendo maturato il diritto a Opzione Donna in quegli anni, oggi, a 64 anni di età e con 39 anni di contributi, può andare in pensione con questa misura. Inoltre, ci ha comunicato che non le interessa la riduzione dell’assegno. Infatti, con Opzione Donna e il suo calcolo contributivo, potrebbe subire una riduzione della pensione, specialmente considerando che avrebbe diritto a una parte di pensione calcolata con il sistema retributivo. Tuttavia, è disposta ad accettare questa penalizzazione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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