L’inflazione continua a viaggiare a cifre record, soprattutto a causa dell’attuale conflitto in Ucraina. Il governo non può far altro che cercare di mettere a punto sempre nuove misure per aiutare le famiglie e imprese in difficoltà economica. Dal bonus 200 euro, alla decontribuzione per i lavoratori dipendenti. Ma ci sono anche delle novità per i pensionati. Per via del meccanismo della perequazione automatica, la pensione subirà un aumento record nel 2023, probabilmente tra il 7 o 8%. Ma cosa si sta facendo nell’immediato?
Con il decreto aiuti bis, è stato previsto un aumento delle pensioni, che arriverà arrivare a breve.
Arrivano gli aumenti delle pensioni, ecco a chi spetta e quando arrivano
La rivalutazione delle pensioni, prevista per gennaio 2023, sarà parzialmente anticipata a quest’autunno, grazie al decreto Aiuti bis.
In particolare, l’adeguamento riguarda gli assegni pensionistici relativi a tutto il secondo semestre del 2022, ma, essendo un anticipo parziale, sarà soltanto del 2 per cento.
Tale incremento, come già detto in apertura, non spetterà a tutti i pensionati, ma ai soli assegni inferiori a 2.692 mensili, ovvero 35 mila euro all’anno.
Oltre a questo, si andrà ad aggiungere un’altra piccola rivalutazione, dello 0,2 per cento, per via del ricalcolo dell’inflazione dello scorso anno. In sostanza, nel 2021 era stato applicato provvisoriamente dall’INPS una rivalutazione del 1,7%, ma alla fine l’inflazione del 2021 è risultata pari a 1,9%.
Si tratta, dunque, di un incremento totale del 2,2%, ma che sarà applicato solamente ai pensionati che percepiscono un assegno inferiore a 2.692 mensili.
Ad ogni modo, lo diciamo fin da subito, stiamo parlando di cifre davvero esigue. Secondo un recente studio della UIL, soltanto pochi soggetti riusciranno ad avere un incremento di oltre 150 euro per tutto il 2022.
Arriva l’anticipo parziale della rivalutazione, ma le cifre sono davvero piccole
Come già detto, l’aumento delle pensioni per via dall’anticipo parziale delle rivalutazioni sarà veramente esiguo, soprattutto con un’inflazione che corre intorno al 9%.
In particolare, secondo un recente studio della UIL:
- una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari 57 euro complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre (circa 19 euro lordi al mese).
- una pensione di 2.622 euro (il massimo consentito per l’anticipo) registrerebbe una rivalutazione di 51,39 euro lordi al mese, 154,16 euro nei tre mesi.
Purtroppo, però, a luglio in Europa si è registrato un aumento dei prezzi del 8,9 per cento su base annua. Una rivalutazione delle pensioni di questo tipo, in effetti, è davvero poca roba.