Pensioni, penalizzato chi lavora: la beffa del governo ai disabili

Niente assegno di invalidità al disabile che svolge lavoretti anche occasionali. Scoppiano le polemiche sul tema delle pensioni di invalidità.
3 anni fa
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assegno di invalidità

Le pensioni di invalidità non spettano a chi lavora. E’ questo il sunto di quanto potrà accadere se chi percepisce assegni di invalidità dal Inps si mette a lavorare. Eppure l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, come recita la Costituzione.

Cosa sta succedendo? Fino a poco tempo a percepiva una assegno di invalidità era consentito svolgere qualche lavoretto. Giusto per integrare la magra indennità erogata dal Inps e per tirare a campare. Dal 14 ottobre scorso, però, tutto è cambiato.

Niente assegno di invalidità a chi lavora

A spiegarlo è l’Inps, con messaggio numero 3495 del 14 ottobre 2021, che chiarisce che non è più possibile cumulare redditi da lavoro, anche solo di pochi euro, con l’assegno di invalidità civile.

A stabilirlo è una recente sentenza della Corte di Cassazione intervenuta a riguardo.

Così, per un disabile svolgere anche solo qualche ora di giardinaggio o lavoro domestico retribuito occasionalmente comporta d’ora in poi la perdita dell’assegno di invalidità. L’importo, come noto, ammonta a 287,09 euro al mese ed è pagato dal Inps alle persone con invalidità riconosciuta non inferiore al 74%.

I giudici della Corte di Cassazione hanno sentenziato che la prestazione è erogato solo nel caso in cui risulti la” inattività lavorativa” del soggetto a prescindere dal reddito. In altre parole, il disabile non può lavorare. Testualmente si legge in sentenza:

“il mancato svolgimento dell’attività lavorativa integra non già una mera condizione di erogabilità della prestazione ma, al pari del requisito sanitario, un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale, la mancanza del quale è deducibile o rilevabile d’ufficio in qualsiasi stato e grado del giudizio”.

Pensioni di invalidità a rischio

Un fulmine a ciel sereno che non ha mancato di sollevare polemiche. Le associazioni sono infatti andate all’attacco del governo chiedendo di intervenire proprio nel momento in cui molti invalidi civili dal prossimo anno si vedranno aumentare l’assegno Inps.

Di fatto, dallo scorso 14 ottobre lo svolgimento di qualsiasi attività retribuita, a prescindere dalla misura del reddito, implica la perdita dell’assegno di invalidità. Lo status di inattività lavorativa è a tutti gli effetti incompatibile con il pagamento della prestazione.

Viene a questo punto da domandarsi come possa un lavoratore parzialmente inabile al lavoro campare. Se, da un lato l’assegno Inps è di soli 287 euro e, dall’altro non può lavorare e guadagnare uno stipendio pieno a causa della riduzione della capacità lavorativa.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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