Pensioni più lontane, presto serviranno oltre 68 anni, ecco i più penalizzati

Ecco i contribuenti che presto pagheranno a caro prezzo l'aumento della vita media della popolazione, per loro pensioni oltre 68 anni di età.
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Ecco i contribuenti che presto pagheranno a caro prezzo l'aumento della vita media della popolazione, per loro pensioni oltre 68 anni di età.
Foto © Investireoggi

Sarà sempre più difficile andare in pensione nei prossimi anni. Si tratta di un dato praticamente certo, sebbene non ancora ufficiale, e che potrebbe comunque subire variazioni. In altre parole, parliamo dell’aumento dei requisiti per le pensioni, un passaggio che deve necessariamente seguire un iter prestabilito.

Prima di tutto, l’ISTAT deve certificare ufficialmente l’aumento della stima di vita della popolazione, dopodiché occorrono i decreti di attuazione del governo. Poiché un esecutivo può sempre decidere di intervenire in merito, magari non applicando gli aumenti che le norme prevedrebbero, al momento tutto risulta ancora privo di ufficialità.

Pensioni più lontane, presto serviranno oltre 68 anni, ecco i più penalizzati

In Italia, i requisiti di accesso alle pensioni sono legati alle stime di vita della popolazione, o come viene comunemente definito, al relativo andamento demografico.

Più cresce la vita media, più lievitano i requisiti per la pensione. Di conseguenza, in questi giorni fa discutere lo studio della Ragioneria di Stato. Che, tenendo conto dell’aspettativa di vita, prefigura un incremento significativo dei requisiti di accesso sia per la pensione di vecchiaia sia per quella anticipata.

Molti lettori ci stanno scrivendo per avere maggiori chiarimenti e per capire quando potranno andare in pensione in futuro, soprattutto coloro che rischiano di essere quasi travolti da questo aumento dei requisiti.

“Buonasera, sono un vostro lettore, mi chiamo Davide e sono nato nel 1973. Ho 52 anni e lavoro da quando ne avevo 18. Leggo di questi aumenti dei requisiti per le pensioni. E di quanto avete scritto in un precedente articolo in relazione all’aumento sia dei requisiti per la pensione di vecchiaia sia per le pensioni anticipate.

Mi chiedo se davvero sarò tra coloro che saranno penalizzati da questo inasprimento. Potete dirmi quando potrò andare in pensione, sia per raggiunto limite di età sia per la maturazione della carriera contributiva?”

Ecco chi paga pegno per l’incremento dei requisiti previdenziali per l’aspettativa di vita della popolazione, pensione oltre i 68 anni

Effettivamente, se qualcuno rischia di pagare a caro prezzo l’aumento dei requisiti pensionistici, è proprio chi è nato intorno al 1970. Questi lavoratori, infatti, potrebbero dover lavorare circa 13 mesi in più, come già evidenziato in alcuni nostri precedenti articoli.

Tale scenario, come risposta al nostro lettore, riguarda sia le pensioni di vecchiaia ordinarie, ossia quelle vincolate al raggiungimento dell’età pensionabile, sia le pensioni anticipate, basate sulla carriera contributiva.

In sostanza, ciò che i nati nel 1958 possono fare oggi – ad esempio, accedere alla pensione a 67 anni con almeno 20 anni di contributi (ipotesi valida nel 2025) – non sarà più possibile per chi è nato nel 1972. Che con ogni probabilità dovrà superare i 68 anni di età prima di poter andare in pensione.

Allo stesso modo, chi oggi può ottenere la pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) non potrà farlo con le stesse tempistiche se nato nel 1972. E gli sarà probabilmente richiesto di arrivare a 44 anni di contribuzione.

In definitiva, ecco cosa accadrà nei prossimi anni

In definitiva, secondo i dati della Ragioneria di Stato contenuti nell’ultimo rapporto, chi è nato nel 1972 dovrà arrivare a 68 anni e un mese di età per accedere alla pensione di vecchiaia. Ossia 13 mesi più tardi rispetto a chi va in pensione ora.

Allo stesso modo, per la pensione anticipata ordinaria, serviranno 13 mesi di contribuzione in più rispetto agli attuali 42 anni e 10 mesi (41 e 10 per le donne). Così da portare il totale a circa 43 anni e 11 mesi a partire dal 2040. È probabile che, negli anni successivi, i requisiti continuino a crescere ulteriormente.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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