Più soldi alle pensioni: novità per giovani e potenziamento misure esistenti

Per le pensioni sarebbero disponibili 2 miliardi di euro in manovra finanziaria da spendere per prorogare Quota 103 e favorire l’occupazione giovanile.
1 anno fa
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Si stringono i tempi per la prossima manovra finanziaria e aumentano le pressioni dei sindacati per intervenire sul tema delle pensioni. Oggi più che mai il capitolo previdenza è diventato importante per via del carovita che mette sotto pressione il potere di acquisto delle famiglie. E i pensionati sono, come sempre, la parte economicamente più vulnerabile.

Nonostante le scarse disponibilità a bilancio per il 2024, il governo è comunque intenzionato a stanziare dei fondi per il capitolo pensioni. Non ci saranno riforme strutturali come da attese, questo ormai l’hanno capito tutti, ma qualche ritocco alle misure esistenti sì.

Inizialmente si parlava di mettere sul piatto della bilancia 1,5 miliardi di euro, ma pare che questa cifra sia salita oggi a 2 miliardi.

Più soldi alle pensioni

Tutto dipenderà in definitiva, dalla Nadef, l’aggiornamento del documento di economia e finanza che sarà presentato a fine mese. Da lì si capirà meglio quanto si potrà spendere per il 2024 e quanto stanziare esattamente per la legge di bilancio. Anche se pare del tutto evidente che la manovra da circa 30 miliardi di euro sarà più che altro in deficit.

Un terzo del bilancio sarà destinato alla rivalutazione di oltre 16 milioni di pensioni in base ai dati sull’inflazione che si stima intorno al 6% per quest’anno. Nonostante la riforma dello scorso anno che ha tagliato la perequazione automatica per gli assegni medio alti, la spesa stimata si aggira per il 2024 intorno ai 10-11 miliardi di euro. Tenuto conto anche dei conguagli da corrispondere a gennaio per il recupero dell’inflaizone 2022 (+0,8%).

Considerate gli altri obiettivi del governo Meloni, come le esigenze di riforma fiscale per sostenere i redditi bassi delle famiglie, soprattutto attraverso il taglio del cuneo fiscale, avanza poco per intervenire sulle pensioni ed evitare il ritorno pieno alla Fornero.

Poco spazio per le riforma, attenzione per i giovani

Probabile che sarà prorogata di un antro anno Quota 103 (pensione anticipata a 62 anni con almeno 41 di contributi).

Ma anche Opzione Donna potrebbe andare avanti, pur subendo magari qualche altra modifica sul piano dei requisiti anagrafici. Lo stesso dicasi per Ape Sociale, misura di anticipo pensionistico a tutela di persone in difficoltà e lavoratori gravosi.

Ma il governo, almeno nelle intenzioni, avrebbe a cuore anche il futuro dei giovani. Per combattere la disoccupazione giovanile (al 23% secondo l’Istat) evitando così di spendere soldi per misure assistenziali, il Ministro Elvira Calderone starebbe pensando di favorire le assunzioni presso le aziende offrendo la possibilità del part time al 50% con contestuale liquidazione della pensione ai lavoratori a cui mancano due anni al diritto.

Una staffetta generazionale che prevede, in particolare, l’assunzione stabile di under 35 con sgravi contributivi in cambio di una riduzione dell’orario di lavoro per il dipendente senior che sarebbe compensata, però, dal pagamento anticipato della pensione. Il lavoratore resterebbe così al lavoro per altri due anni, ma i contributi sarebbero versati in misura piena con sgravio parziale a carico dello Stato.

Staffetta generazionale e pensioni anticipate

La manovra somiglia molto a quanto già previsto dai contratti di espansione riservati alle imprese con almeno 50 dipendenti, ma costerebbe di più. La decontribuzione, infatti, avrebbe un peso significativo sulle finanze pubbliche perché bisognerebbe sostenere per almeno due anni anche parte dei versamenti per la pensione dei lavoratori senior che accettano il part time della retribuzione pur beneficiando di versamenti Inps pieni.

Inoltre il costo per i datori di lavoro salirebbe avendo in organico per due anni due lavoratori anziché uno, anche se quello senior con stipendio ridotto al 50%. Insomma, un incastro abbastanza difficile da attuare e comunque costoso per tutti, viste le scarse disponibilità a bilancio per il 2024.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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