Pensioni: quattordicesima anche ai superstiti, quando spetta

Anche i superstiti hanno diritto alla quattordicesima sulla pensione, ma non è scontato. Vi sono dei requisiti da rispettare che è bene conoscere.
4 anni fa
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Attenzione al calcolo Inps delle pensioni: se il sistema online non funziona bene l'importo risulta più basso. Testimonianza
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La quattordicesima, come noto, non è un assegno pensionistico vero e proprio ma un’integrazione che interviene per coloro che hanno redditi bassi e un’età anagrafica superiore ai 64 anni. L’Inps eroga in automatico rilevando dagli archivi in suo possesso questi dati.

La quattordicesima ai superstiti

Ora, è utile capire quando il superstite del defunto, titolare di pensione, ha diritto alla quattordicesima. Generalmente sì, ma bisogna fare una precisazione. Se il superstite è titolare di pensione diretta per la quale aveva diritto all’integrazione, la quattordicesima spetta solo sul trattamento diretto e non, quindi, su quello di reversibilità dato che altrimenti il pensionato otterrebbe due volte l’importo.

Mentre se il defunto era già titolare di una pensione con integrazione, la quattordicesima spetta sul trattamento pensionistico di reversibilità.

Chi ha diritto alla quattordicesima

Detto questo, la quattordicesima spetta ai pensionati di almeno 64 anni che hanno un reddito complessivo fino a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti (per il 2020 è pari a 515,07 euro al mese). Sono questi i due requisiti fondamentali che determinano l’erogazione o meno della somma aggiuntiva sull’assegno pensionistico. Sicché, se il superstite, posto che abbia compiuto 64 anni, è già titolare di una pensione, dispone di un reddito che rientra nei parametri di legge, avrà diritto alla quattordicesima del defunto. Diversamente, se il defunto era titolare di quattordicesima, questa andrà perduta.

Quattordicesima, quanto vale l’assegno?

Il calcolo della quattordicesima mensilità non è semplice e varia in base a diversi fattori. L’Inps chiarisce che l’importo varia in base ai contributi versati e al reddito dichiarato da parte del pensionato. Per i pensionati con redditi fino a 9.894,69 euro annui la quattordicesima mensilità è pari a:

  • 437 euro se hanno fino a 15 anni di contributi;
  • 546 euro se hanno da 15 a 25 anni di contributi;
  • 655 euro se hanno oltre 25 anni di contributi.

Con un reddito superiore a 9.995 euro e inferiore a 13.192,92 euro, i pensionati hanno diritto a una somma aggiuntiva pari a:

  • 336 euro se hanno fino a 15 anni di contributi;
  • 420 euro se hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi;
  • 504 euro ai pensionati con più di 25 anni di contributi.

La quattordicesima – spiega l’Inps – viene riconosciuta in via provvisoria in presenza delle condizioni prescritte dalla legge, e viene successivamente verificata sulla base dei redditi consuntivi non appena disponibili.

In caso di pensioni spettanti per un numero limitato di mesi come, ad esempio, in caso di pensioni con decorrenza diversa dal 1° gennaio, ovvero di compimento del 64 esimo anno di età nel corso dell’anno, il beneficio spetta in proporzione ai mesi di vigenza della pensione o di possesso del requisito anagrafico (rateo maturato).

Vedi anche: Pensioni, quattordicesima anche a chi prende fino a 1.500 euro

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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