Pensioni: quota mamma per uscire prima dal lavoro

Quota mamma, un incentivo alle donne a fare figli per andare in pensione prima. La proposta dei sindacati piace alla ministra Carfagna.
4 anni fa
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Quota mamma per anticipare l’uscita dal lavoro per le donne. E’ questa una delle soluzioni proposte dai sindacati per tutelare maggiormente il lavoro femminile e consentire alle donne con figli di andare in pensione prima.

L’idea di quota mamma non dispiace al governo e in particolare al ministro per il Sud e Coesione Sociale Mara Carfagna.

La maternità è (anche) un lavoro da riconoscere: apprezzo l’idea dei sindacati di dare alle donne un anno di sconto sull’età pensionabile per ogni figlio. E’ la proposta di legge su ‘Quota mamma’ che presentai nel 2020, è arrivato il momento di discuterne sul serio“.

In pensione prima con quota mamma

La proposta rilanciata dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra prevede il riconoscimento di 12 mesi di bonus contributivo per ogni figlio. Forse con un tetto massimo di 36 mesi, ma comunque è anche un incentivo a combattere il crollo delle nascite che vede l’Italia al minimo storico di nascite.

Quota mamma non è una novità. Attualmente la legge 335/1995 prevede che per le donne che hanno una pensione maturata e liquidata con il sistema contributivo possano beneficiare di agevolazioni. Si tratta per la precisione di uno sconto pari a 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi.

In pratica le mamme con tre figli possono andare in pensione di vecchiaia al compimento di 66 anni anziché di 67. Trattandosi di pensione contributiva, l’assegno non subirebbe decurtazioni in quando sarebbe calcolato sui versamenti effettuati indipendentemente dal periodo di maternità (figurativo). Una misura da affiancare a opzione donna.

Un incentivo a fare figli

Quota mamma si inserisce quindi in un contesto ideale per rilanciare le nascite in Italia. Nel 2020 l’indice di natalità è crollato ai minimi storici dal dopoguerra. Le nascite hanno superato di poco la soglia delle 400 mila unità nell’intero anno. il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo rileva un calo medio del 3,3% nel complesso dei primi dieci mesi, che poi arriva all’8,2% nel mese di novembre, al 10% a dicembre, e con valori doppi nei centri urbani di maggiori dimensioni.

Le difficoltà devono quindi essere superate di petto e senza perdere tempo. Secondo i sindacati è quindi fondamentale che si incentivino le famiglie a fare figli con ogni mezzo. Mandare in pensione le donne lavoratrici fino a 3 anni prima sarebbe quanto meno una scelta di dignità  sociale e di rispetto del ruolo della donna nella nostra società.

Quota mamma potrebbe quindi prevedere anche il riscatto dei contributi figurativi riconosciuti durante il periodo di maternità. Lo stato, a tal fine, potrebbe anche agevolare il riscatto con forme di defiscalizzazione e incentivazione.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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