Le pensioni di reversibilità sono a rischio o si tratta di una bufala? La notizia sta rimbalzando su diversi siti internet e alcune lettrici, vedove che percepiscono l’assegno della pensione di reversibilità e che, in alcuni casi, proprio grazie a questo vivono, ci hanno scritto allarmate per avere maggiori info.
Pensioni reversibilità a rischio: torna la bufala che colpisce le vedove
Tra i primi a smentire la notizia è intervenuto Ivan Pedretti, Segretario generale Spi-Cgil nazionale, indirettamente coinvolto nella bufala sulle pensioni di reversibilità: “ci risiamo! Su alcuni siti e su alcune pagine Facebook tornano a girare notizie false sulle pensioni di reversibilità.
Pedretti ha quindi spiegato che si tratta di una notizia vecchia, risalente al 2016, e di un rischio oggi, allo stato dei fatti, non concreto: “le cose che ho scritto all’epoca sono quelle, ma la data è di pubblicazione è stata cambiata rendendo così attuale un problema che oggi in realtà non ha alcuna ragione d’essere. Le mie parole sono quindi strumentalizzate e credo che il fine ultimo di questa operazione sia sotto gli occhi di tutti”.
Il Segretario generale Spi-Cgil nazionale ha lasciato intendere senza troppi giri di parole che dietro questa bufala creata ad hoc ci sia uno studio purtroppo ben consapevole ideato a tavolino: “fa impressione vedere l’elenco dei siti e delle pagine Facebook che stanno rilanciando i contenuti. Hanno nomi e domini sospetti e creati ad arte per diffondere notizie bufale e fake news”.
Probabilmente infatti non è un caso che l’allarme per le pensioni di reversibilità torni a circolare prepotentemente in pieno clima pre-elettorale.
Sull’argomento è intervenuta anche Anna Giacobbe, deputata del Pd, che ha ridimensionato ulteriormente i toni specificando che in effetti il rischio non era così concreto neppure due anni fa: “si era aperta una discussione, generata da una relazione tecnica a un disegno di legge, sul fatto che la reversibilità fosse un trattamento assistenziale e non previdenziale. Ci fu allora un chiarimento, molto netto: i contributi che si versano alle casse di previdenza comprendono anche la copertura delle pensioni ai superstiti e quindi di pensioni e non di assistenza si tratta”. Allarme rientrato quindi: questione chiusa. Già chiusa, se non fosse che qualcuno pensa bene di rispolverare questa bufala allarmistica di tanto in tanto, soprattutto in periodi “caldi” come quello pre-elezioni.