Pensioni scuola 2023: domande entro il 28 febbraio, novità, quello che c’è da sapere

Il personale scolastico che intende accedere alla pensione anticipata deve presentare istanza di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio. Le novità per il 2023.
2 anni fa
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Sta per prendere il via la campagna pensionamento 2023 nella scuola. Per ritirarsi il 1 settembre (unica finestra disponibile nell’anno) il personale scolastico deve presentare domanda di cessazione dal servizio al Ministero dell’Istruzione entro il 28 febbraio 2023. Docenti, dirigenti, personale Ata ed educativo sono già in allerta in attesa della circolare ministeriale.

La Legge di bilancio 2023 ha previsto nuove regole e opzioni per accedere alla pensione anticipata, introducendo nuove formule in sostituzione di altre in scadenza. In sostanza, Quota 103 che replica con modifiche Quota 100 e Quota 102 e la nuova versione di Opzione Donna con restrizioni.

Domanda di pensione anticipata nella scuola

Il Miur – spiega – che le istanze del personale scolastico, ovvero lavoratori dipendenti del comparto scuola, possono essere presentate per via telematica entro il 28 febbraio 2023. Le stesse produrranno effetto retroattivo dall’inizio dell’anno scolastico o accademico, cioè dal 1° settembre o dal 1° novembre 2023.

I lavoratori che intendono fruire della pensione anticipata con Opzione Donna, Quota 103 o Ape Sociale, devono essere certi di maturare i requisiti entro l’anno in corso. Allo scopo l’Inps fornirà le opportune certificazioni a conferma dei requisiti richiesti.

In particolare per quanto riguarda Opzione Donna i cui requisiti contributivi (almeno 35 anni) devono essere pieni. Ma da quest’anno è necessario raggiungere i 60 anni di età e rientrare in una delle condizioni svantaggiate previste dalla legge, cioè essere caregiver, invalidi civili al 74% o disoccupati a seguito di crisi aziendale (non è il caso della scuola).

Quota 103 e Ape Sociale

A parte Opzione Donna, il personale scolastico può andare in pensione anche con Quota 103 e Ape Sociale. La prima opzione sostituisce per quest’anno Quota 102 e prevede il pensionamento a 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi versati. Resta sempre possibile accedere alla pensione anche con Quota 102 e Quota 100 per coloro che hanno cristallizzato il diritto negli anni passati.

Fra le varie possibilità di pensione anticipata c’è anche Ape Sociale. Dal 2022 la Legge di bilancio ha riconosciuto anche al personale scolastico docente della scuola primaria l’accesso in quanto riconosciuta attività gravosa. Quindi, tali insegnanti potranno andare in pensione nel 2022 al compimento dei 63 anni con almeno 36 di contributi a patto che abbiano ricoperto la mansione per almeno 6 anni negli ultimi 7 di lavoro prima della richiesta di pensione.

Ape Sociale è fruibile, inoltre, dal personale scolastico che assiste da almeno 6 mesi il coniuge o parente convivente con handicap grave (legge n. 104/1992) o che sia affetto da una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%. In tal caso è richiesta un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Tutte le modalità di pensione previste per il 2023

Le attuali modalità di pensionamento per il personale scolastico e che valgono per la generalità dei lavoratori per quest’anno sono:

  • pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e 67 di età;
  • pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e 67 di età nel regime contributivo puro con rendita non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale;
  • pensione di vecchiaia con almeno 5 anni di contributi e 71 anni di età;
  • pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne);
  • pensione anticipata a 64 anni di età con almeno 20 di contributi nel regime contributivo puro con rendita non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale;
  • pensione in totalizzazione con 66 anni di età e 20 di contribuiti o 41 di contributi indipendentemente dall’età;
  • pensione con Quota 100, Quota 102 per chi ha cristallizzato il diritto;
  • pensione con Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi);
  • Opzione Donna (60 anni di età e 35 di contributi);
  • Ape Sociale (63 anni di età e 36 o 30 di contributi);
  • Precoci (41 anni di contributi).

E’ previsto anche il collocamento a riposo d’ufficio qualora il personale scolastico raggiunga i 65 anni di età entro il 31 agosto 2023 ed entro tale data maturi il requisito contributivo previsto per la pensione anticipata.

Ovvero se il personale scolastico compie entro il 31 agosto i 67 anni di età e abbia 20 anni di contributi.

Domanda di cessazione dal servizio

Per il personale docente, educativo, Ata e dirigenti scolastici, compresi gli insegnanti di religione, devono presentare richiesta di cessazione dal servizio esclusivamente online. Tramite la procedura web POLIS “istanze on line”, disponibile sul sito internet del Ministero dell’Istruzione.

La domanda di cessazione dal servizio è basilare per ottenere poi il pensionamento a partire dal 1 settembre 2023. Essa è subordinata al rilascio da parte dell’Inps della certificazione utile che consente il pensionamento del dipendente che ne fa richiesta una volta accertati i requisiti.

L’accertamento del diritto alla pensione – specifica il Miur – è effettuato da parte delle sedi provinciali competenti dell’Inps sulla base dei dati presenti sul conto assicurativo individuale. Il procedimento richiede solitamente due mesi di tempo, ma ne possono servire anche di più, in base al numero di istanze che pervengono ogni anno.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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