Pagare poche tasse sulla pensione è possibile senza dover affrontare lunghi e tortuosi spostamenti. Dallo scorso anno San Marino è entrata a far parte di quella cerchia di stati a fiscalità privilegiata per attirare facoltosi pensionati.
La legge sanmarinese prevede, infatti, un livello di imposta sulle rendite da pensione del 6%. Opzione valida per 10 anni per pensionati europei che trasferiscono la propria residenza nell’antica rocca repubblicana.
Pensioni senza tasse: San Marino
San Marino è diventata così meta ambita per i pensionati italiani che vogliono evitare le grinfie del fisco italiano.
Con la differenza che risiedere a San Marino è come stare in Italia dato che la piccola repubblica si trova all’interno delle regione Emilia Romagna e i suoi cittadini vivono e lavorano abitualmente nella penisola. Anche la lingua parlata è l’italiano.
Quindi, a tutti gli effetti, si può parlare di uno piccolo paradiso fiscale all’interno dell’Italia da sfruttare per pagare meno tasse trasferendo la propria residenza in qualità di “residente atipico pensionato”. Come previsto dalla legislazione locale.
Una meta solo per Vip
Ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica. Se da un lato spostare la residenza fuori dall’Italia è procedura semplice, dall’altro acquisire la residenza atipica da pensionato a San marino non è per tutti.
La legge richiede a chi si trasferisce a vivere a San Marino una rendita annua di almeno 50.000 euro o un patrimonio mobiliare da depositare presso una banca locale di almeno 300.000 euro. Oltre a ciò non bisogna aver mai risieduto in precedenza a San Marino.
E’ quindi intuibili il fatto che con questi vincoli San Marino intenda ospitare solo pensionati facoltosi e in numero limitato. Sono infatti disponibili solo 500 posti all’anno, dato anche la limitazione territoriale della Repubblica del Titano.
Ma per chi ha ampie possibilità di rendita, ottenere la residenza a San Marino per pagare meno tasse sulla pensione non sarà certo un problema. Anche se poi bisognerà dimostrare di risiedere per almeno 6 mesi all’anno fuori dall’Italia.