In Italia si pagano 17,7 milioni di pensioni e di queste il 65% è sotto i 1.000 euro al mese. Questo, in sintesi, quanto emerge dall’Osservatorio Inps sulle pensioni (escluse quelle dei dipendenti pubblici) secondo il quale oltre 11,5 milioni di trattamenti sono inferiori a questa cifra.
Lo rivela l’Inps analizzando i dati dei flussi pensionistici dello scorso anno quando sono state liquidate 1,35 milioni di pensioni. Il 22,8 per cento del totale è di natura assistenziale per una spesa complessiva di 231 miliardi di euro.
Due pensioni su tre sotto i 1.000 euro
In base ai dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni, l’età media dei beneficiari è di 74,1 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne).
Ma solo una pensione su tre supera i 1.000 euro mensili e addirittura il 55,8% delle prestazioni ha un importo inferiore a 750 euro. Una percentuale che per le donne raggiunge il 67,6%. Bisogna dire però che molti sono titolari di più pensioni e quindi i dati sono da prendere con le molle.
Più nel dettaglio, i trattamenti di anzianità o anticipati sono 5,022 milioni e rappresentano circa un terzo del totale delle pensioni. Un assegno su quattro è di natura assistenziale (4,03 milioni in tutto), cioè il 22,8% del totale per una spesa che supera i 24,4 miliardi di euro. Sono costituite per il 20,3% da prestazioni assegni sociali e per il restante 79,7% da prestazioni per invalidità civile. Mentre le pensioni strettamente previdenziali sono 13.685.475 (il 77,2%).
La distribuzione territoriale
Nel 2022 – si legge nel rapporto Inps – sono state liquidate 1,35 milioni di pensioni, il 44% delle quali di natura assistenziale. Gli importi stanziati per le nuove prestazioni del 2022 ammontano a 14,1 miliardi di euro, che rappresentano circa il 6,5% dell’importo complessivo annuo in pagamento al 1° gennaio 2023.
Dall’analisi della distribuzione territoriale, l’area geografica con la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche è l’Italia settentrionale, con il 48% circa.
Il Nord ha un numero di rendite per residente maggiore per le categorie vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per le pensioni di categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali.
Per quanto riguarda i fondi di gestione, quasi la metà delle pensioni, il 48,4%, è in carico al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,2% delle rendite, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,4% delle prestazioni.