Pensioni e stipendi. Il tema è sempre molto caldo soprattutto quando si parla dei nostri parlamentari. L’ultima bufera è scoppiata qualche giorno fa quando l’Ufficio di presidenza della Camera ha bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle di cancellare i vitalizi. Ma basta fare un confronto con gli altri Paesi europei per rendersi conto che in Italia le retribuzioni dei nostri parlamentari sono davvero alte. Stando agli ultimi dati pubblicati dal sito Termometro Politico, un nostro senatore può arrivare anche a più di 10mila euro mensili.
Stipendi a confronto
In Francia un deputato percepisce, generalmente, circa 7.000 euro al mese tra gettoni di presenza, bonus per l’alloggio e stipendio vero e proprio. Lo stipendio di un membro del Parlamento britannico ammonta a 85.000 euro all’anno. Anche se in questa cifra non rientrano le spese sostenute per staff, ufficio, viaggi e alloggio. Cifre che comunque sono sotto la lente d’ingrandimento di una autorità parlamentare. Piuttosto bassi gli stipendi del parlamentari polacchi. Poco meno di 28.000 euro all’anno a cui si aggiungo un assegno del 25% come rimborso spese, e poi anche i costi per le bollette, uffici, staff e le consulenze di esperti.
In Germania le cifre non sono poi così tanto distanti dalle nostre. Si parla di 9.000 euro mensili, per un totale annuo di circa 108.000 euro. A questo va aggiunto un assegno che può essere richiesto per sostenere le spese di un ufficio o per la comunicazione. Più alta la retribuzione in Austria. Parliamo di 120.000 euro all’anno oltre i rimborsi che però non devono superare i 524 euro al mese.
I sistemi pensionistici
Nel nostro paese il filo che si segue è quello del sistema contributivo.