Per accedere all’APE sociale bisogna chiudere prima la partita IVA?

Per richiedere e ottenere l'accesso all'APE sociale si deve chiudere prima la partita IVA? Ecco come funziona.
2 anni fa
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ape sociale
Foto © Pixabay

Nulla è più pericoloso né più paralizzante per un uomo dell’isolarsi sprofondandosi in sé stesso. Allora la storia del mondo, la vita degli uomini, la società, tutto svanisce e si finisce in un circolo egoistico e a non vedere che il proprio ombelico“, affermava Søren Kierkegaard. Isolarsi è senz’ombra di dubbio un comportamento controproducente. Il rischio, infatti, è quello di non riuscire a vedere oltre alle proprie necessità e sentirsi esclusi dal resto del mondo.

Per questo motivo è fondamentale instaurare delle relazioni e mantenere sempre la mente attiva.

In tale ambito, ad esempio, può rivelarsi utile svolgere attività di vario genere come andare in palestra, ballare o semplicemente andare al bar a prendere un caffè con un amico. Ma non solo, a rivestire un ruolo importante nella nostra vita è il lavoro che ci aiuta a stare sempre vigili, pronti a rispettare i vari impegni presi.

Proprio l’attività lavorativa, però, si rivela essere fonte sia di gioie che problemi. Grazie al lavoro, infatti, otteniamo il reddito necessario per pagare i vari beni. Non mancano comunque le noti dolenti come, ad esempio, possibili problemi e inconvenienti. Se tutto questo non bastasse, continuare a lavorare potrebbe compromettere l’accesso a delle agevolazioni. È quanto accade nel caso dell’Ape sociale? Ecco come funziona.

Per accedere all’APE sociale bisogna chiudere prima la partita IVA?

Anche nel 2023 sarà possibile richiedere l’Ape Sociale. Quest’ultima si presenta come un’indennità a carico dello Stato ed erogata dall’INPS a favore di soggetti che hanno compiuto almeno 63 anni di età, che non risultino essere già titolari di pensione diretta in Italia oppure all’estero. Ma non solo, per poter richiedere e ottenere il riconoscimento dell’Ape Social è necessario aver cessato qualsiasi tipo di attività lavorativa.

Lo stato di disoccupazione deve essere la conseguenza di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale.

Non sono considerate valide, pertanto, le cessazioni di rapporti di lavoro a tempo determinato per scadenza del termine e nemmeno le dimissioni volontarie.

Entrando nei dettagli, la circolare Inps numero 100 del 16 giugno 2017 sottolinea che il soggetto richiedente non deve risultare occupato nel momento in cui decorre l’Ape Sociale. Dal momento in cui si inizia a beneficiare di tale misura, però, sarà possibile svolgere un’attività lavorativa, fermo restando il rispetto di determinati paletti. Ovvero, come si legge dalla circolare poc’anzi citata:

“Il beneficiario dell’APE sociale può svolgere un’attività lavorativa, in Italia o all’estero, durante il godimento dell’indennità purché i redditi da lavoro dipendente o da collaborazione coordinata e continuativa percepiti nell’anno non superino l’importo di 8.000,00 euro lordi annui e quelli derivanti da lavoro autonomo non superino i 4.800,00 euro lordi annui“.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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