Per alcuni disoccupati un bonus da 780 a 1.000 euro, ecco il Sostegno al Reddito 2024

Per i disoccupati che provengono da contratti di lavoro in somministrazione, anche part time, c'è il bonus Sostegno al Reddito anche nel 2024.
2 mesi fa
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Perdere il lavoro non è mai una cosa buona e mette in seria difficoltà i cittadini. Lo sanno bene quanti sono finiti nella disoccupazione e hanno terminato di percepire l’indennità dell’INPS. Soprattutto i lavoratori precari, cioè quelli che hanno lavori temporanei e poi si coprono con la Naspi, vivono sempre in una condizione di incertezza. I precari sono coloro che hanno contratti di lavoro a termine, intermittenti e coloro che vengono somministrati alle aziende tramite le Agenzie del lavoro interinale.

Per questi ultimi, ci sono importanti possibilità di recuperare un autentico bonus che può arrivare fino a 1.000 euro in un’unica soluzione. Non sarà molto, ma è pur sempre qualcosa. Parliamo del Bonus Sostegno al Reddito, che può aiutare chi, come il nostro lettore, si trova in grande difficoltà.

“Ciao, sono Piero, un lavoratore di una fabbrica dell’indotto di Stellantis. Lavoro a fasi alterne, cioè quando l’azienda ha bisogno. Infatti, sono iscritto a una ditta di somministrazione lavoro e quindi sono interinale, come ci chiamano anche in azienda. Una volta due mesi, l’altra tre mesi, e poi lunghe pause parzialmente coperte da una Naspi che dura giusto la metà dei mesi che ho lavorato. Non è certo facile andare avanti così. Adesso, tra la chiusura delle fabbriche per ferie, poco lavoro e scelte aziendali differenti, sono fermo da tempo. I responsabili della mia agenzia di lavoro in somministrazione mi dicono che posso richiedere un bonus da 1.000 euro. Ma non ne ho mai sentito parlare. Voi cosa ne sapete?”

Per alcuni disoccupati un bonus da 780 a 1.000 euro, ecco il Sostegno al Reddito 2024

Per disoccupati di un certo tipo, o meglio per lavoratori di un certo tipo che adesso si trovano senza lavoro, c’è un bonus forse poco noto ma che si può sfruttare. Si chiama esattamente Sostegno al Reddito, da cui l’acronimo SAR.

Il Bonus SAR non è altro che un’agevolazione pensata per una parte del lavoro precario, ovvero quello degli interinali. Sono lavoratori che finiscono con l’essere assunti, naturalmente con contratti a termine, da Agenzie di lavoro interinale per essere poi collocati in aziende che necessitano di manodopera. Aziende che sono restie ad assumere nuovi addetti e che, pertanto, ricorrono al lavoro in somministrazione. Proprio per loro, che sono i precari dei precari, presentiamo il bonus SAR.

Ecco come prendere il Sostegno al Reddito per i lavoratori in somministrazione

Questo Bonus Sostegno al Reddito è destinato ai soggetti il cui ultimo contratto di lavoro è stato in somministrazione. Come detto, si tratta di un particolare contratto di lavoro precario, dove al posto di due soggetti ci sono tre soggetti coinvolti. C’è il somministrato, cioè colui che viene mandato a lavorare. C’è l’Agenzia di lavoro interinale, definita nel contratto come il somministratore. Infine, c’è l’utilizzatore, ovvero l’azienda per cui il somministrato lavora su mandato del somministratore. Per chi ha perso il lavoro, ecco il bonus da 1.000 euro (o da 780 euro) una tantum.

Ma per poter beneficiare di questo bonus occorre rispettare alcune condizioni. Per esempio, la perdita del posto di lavoro deve essere datata almeno 45 giorni prima di presentare la domanda del bonus Sostegno al Reddito. Inoltre, nei 12 mesi che precedono il giorno della perdita del lavoro, l’interessato deve avere almeno 110 giornate di lavoro effettive. Oppure deve avere 440 ore di lavoro se, oltre ad essere in somministrazione, il lavoratore aveva un contratto di lavoro part-time o a monte ore garantito.

Non tutti avranno diritto a 1.000 euro, ecco chi prende di meno

Quelli prima citati sono i requisiti per ottenere il bonus Sostegno al Reddito alla cifra massima prevista, che è pari a 1.000 euro una tantum.

Se l’interessato non riesce a vantare 110 giornate di lavoro nei 12 mesi precedenti, ma ne ha meno (ma non meno di 90, altrimenti niente bonus), l’ammontare dell’erogazione scende a 780 euro. Questa cifra spetta anche a chi vanta meno di 440 ore di lavoro con contratto part-time o a monte ore garantito, ma non meno di 360 ore.

Ecco come presentare domanda e le tempistiche

Ricapitolando, per i disoccupati che erano stati assunti con un contratto di lavoro in somministrazione, c’è un bonus una tantum da sfruttare con questo Sostegno al Reddito. Bisogna presentare domanda tramite la piattaforma FTWeb di Formatemp, il fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione. A far parte di questo fondo sono le organizzazioni sindacali dei lavoratori in somministrazione, tutti i sindacati della triplice (CGIL, CISL e UIL) e le associazioni di categoria delle Agenzie per il lavoro.

Per presentare domanda, bisogna attendere 60 giorni dal giorno in cui l’ex somministrato, ora disoccupato, completa il requisito dei 45 giorni di non occupazione. Dal momento che passano 45 giorni di disoccupazione e ulteriori 60 giorni di attesa, l’interessato avrà 68 giorni di tempo per presentare istanza, altrimenti decade dal beneficio.

Si può fare domanda anche per chi ha già preso una volta il bonus Sostegno al Reddito

La documentazione necessaria per presentare istanza, da soli o tramite le associazioni sindacali e i patronati, deve essere corredata di tutte le buste paga dell’Agenzia di lavoro interinale che ha assunto per l’ultima volta il lavoratore. Poi serve naturalmente la tessera sanitaria e il documento di riconoscimento, l’estratto conto dei contributi e l’IBAN dove il diretto interessato desidera che vengano accreditati i soldi del bonus Sostegno al Reddito.

Sulla piattaforma occorrerà inserire tutti questi documenti in formato PDF. Anche la domanda generata dalla piattaforma dovrà essere scaricata, firmata e scannerizzata per essere inserita in formato PDF.

La domanda può essere presentata anche da chi ha già beneficiato del bonus in passato, poiché la normativa lo consente.

L’unico vincolo è che i giorni di lavoro usati per il diritto a vecchie erogazioni non devono essere considerati per maturare il diritto alle nuove.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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