Cambia la finestra con Quota 103 da quest’anno. Una delle novità introdotte con la legge di bilancio 2024 in tema di previdenza è stata la modifica dei tempi di attesa del pagamento della pensione anticipata a 62 anni di età con 41 di contributi. Un allungamento che si traduce in ulteriore penalizzazione per disincentivare l’uscita dal lavoro prima del tempo pur avendo lavorato tanti anni.
In sostanza, per i lavoratori del settore privato bisognerà attendere 7 mesi dalla maturazione dei requisiti prima di vedere il primo assegno pensione sul proprio conto corrente.
Finestra con Quota 103, quali requisiti servono?
Detto questo, è bene fare chiarezza sul funzionamento della finestra mobile anche perché non sempre questo meccanismo è comprensibile a tutti. Ciò non riguarda solo Quota 103, ma tutte le prestazioni pensionistiche anticipate. Quindi anche Opzione Donna, le pensioni dei militari o quelle anticipate ordinarie. Ma cosa è esattamente la finestra mobile?
Semplicemente è un periodo di tempo che deve trascorrere tra il momento in cui si maturano i requisiti anagrafici e contributivi utili per il diritto a pensione e la decorrenza effettiva del rateo previdenziale. In Italia, la finestra mobile è stata introdotta nel 2011 per la pensione anticipata ordinaria, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. In seguito, è stata estesa anche ad altre forme di pensione anticipata, come la pensione Quota 100, Quota 102 e adesso Quota 103 (da quest’anno la finestra mobile per le pensioni è cambiata).
I tempi di decorrenza della finestra per andare in pensione partono dal momento in cui sono perfezionati entrambi i requisiti richiesti. Nel caso di Quota 103, dal momento in cui il lavoratore matura sia il requisito anagrafico (62 anni) che quello contributivo (41 anni).
Finestra mobile per ridurre la spesa pensionistica
La finestra mobile ha lo scopo di ridurre il costo delle pensioni anticipate, in quanto consente di diluire l’uscita dal mercato del lavoro su un periodo di tempo più lungo. Questo vale, tanto per Quota 103 come per tutte le altre prestazioni. Di fatto la finestra mobile, pur essendo di durata predeterminata, è più lunga perché normalmente un lavoratore raggiunge i due requisiti necessari per andare in pensione in tempi diversi.
Così se un lavoratore autonomo, ad esempio, compie i 62 anni di età a febbraio, ma raggiunge i 41 anni di contributi solo a marzo, andrà in pensione sette mesi dopo la maturazione di quest’ultimo requisito. Cioè a ottobre. Lo stesso a requisiti invertiti, dove uno matura prima i contributi ma deve attendere il raggiungimento dell’età anagrafica minima.
Durante il periodo di finestra mobile, il lavoratore può continuare a lavorare o può scegliere di lasciare il lavoro. Se decide di continuare a lavorare, ha diritto a percepire la retribuzione ordinaria. In questo modo l’attesa sarà retribuita. E non ci sono periodi vuoti tali da far venir meno il sostegno economico per un periodo di tempo che potrebbe essere molto lungo.
Riassumendo…
- La finestra mobile scatta solo al raggiungimento di tutti i requisiti per andare in pensione.
- Nel caso di Quota 103, servono 62 anni di età e 41 di contributi prima che decorrano i tempi di attesa della pensione.
- Durante il periodo di finestra mobile il lavoratore può continuare a lavorare.