Se hai rate del bollo auto arretrate non pagate potresti iniziare l’anno esultando. La tanto sperata cancellazione di questo tributo tra i più odiati non c’è stata neanche per il 2023. E chissà se ci sarà mai aldilà delle promesse politiche! Però per molti ci sarà l’occasione di non pagare attraverso la sanatoria 2023, già ribattezzata anche stralcia bollo.
Lo stralcio del bollo auto nella Sanatoria 2023
Proprio le cartelle del bollo auto saranno tra quelle maggiormente coinvolte nella rottamazione quater che cancella in automatico i debiti sotto i mille euro.
Questo per due motivi fondamentali:
- l‘importo del bollo auto non pagato difficilmente supera i mille euro (e quindi rientra nel limite della sanatoria);
- l’antipatia che i contribuenti hanno verso questo balzello. Ricordiamo che è una tassa sulla proprietà dell’auto e quindi andrebbe corrisposto anche se non si circola. Questo fa si che non di rado non venga pagato (per sbaglio o per protesta). Trattasi a tutti gli effetti di evasione fiscale (ci prema ribadirlo). Però si crea un effetto psicologico per cui anche gli onesti siano più flessibili su questa scadenza che su altre. Chissà perché non ti sogneresti mai di non pagare l’Irpef ma sul bollo auto, se non hai usato la macchina, ti senti autorizzato a non pagare! E non sei il solo!
Arretrati bollo auto cancellati veramente: non tutti rientrano nella Sanatoria
Veniamo alle note dolenti: non tutti coloro che hanno un debito con le Entrate per il bollo auto potranno contare sulla cancellazione. Questa infatti non avviene tout court. La Manovra, come accade ogni anno, passa sotto la lente di ingrandimento della Commissione Europea che blocca le misure non considerate congrue in base al bilancio e alle politica comunitaria. Così come è accaduto per l’obbligo di POS sotto i 60 euro, anche l’abolizione delle cartelle per il bollo auto a prescindere dall’anno di riferimento è stata bocciata.
Chi decide se il bollo auto è da pagare o no?
I soldi del bollo auto sono di competenza della Regione. Come per le multe e i tributi locali (IMU, TASI e TARI) si è creato quindi il problema della rinuncia all’incassabile. Lo Stato può rinunciare a riscuotere un debito che non è suo? Lo scenario più plausibile è che la decisione sarà di tipo regionale. Questo però creerà inevitabilmente delle differenze tra contribuenti nella stessa posizione che però hanno immatricolato l’auto in regioni diverse.