Uno dei casi più particolari che possono riguardare i lavoratori che intendono andare in pensione anticipata con l’Ape sociale o quota 41 è ciò che analizzeremo adesso. Un caso anomalo che è quello di una domanda respinta per il semplice fatto di essere considerati dei disoccupati non idonei a percepire nessuna delle due prestazioni. Eppure la quota 41 per i lavoratori precoci e l’Ape sociale sono effettivamente due misure che vengono concesse, tra le altre categorie a cui si rivolgono, anche ai disoccupati.
“Buongiorno, volevo capire se è giusta la motivazione con cui l’INPS mi ha respinto la domanda di pensione con l’Ape sociale lo scorso mese di febbraio. Dopo aver completato 32 anni di contributi versati ed aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età ho deciso di presentare domanda di pensione. L’Ape sociale mi sembrava uno strumento valido per andare in pensione prima di raggiungere 67 anni di età. Però l’INPS come vi ho detto mi ha bocciato la domanda. Secondo lo sportello INPS a cui mi sono rivolto il motivo è che l’ultima mia attività lavorativa che ho svolto da ottobre 2023 a dicembre 2023 l’ho lasciata per dimissioni volontarie. Io però ho terminato di percepire la Naspi interamente a settembre del 2023. Solo che non potevo prendere l’APE perché non avevo compiuto i 63 anni. Poi ho trovato un nuovo lavoro è ho deciso di posticipare l’ipotesi di pensionamento anticipato. Mi spiegate se è giusta la decisione dell’INPS o se posso fare qualcosa per tornare tra i possibili beneficiari dell’Ape?”
Per la pensione anticipata a 63 anni o con quota 41 non tutti i disoccupati sono uguali
Uno dei requisiti principali che servono per prendere la pensione anticipata con l’Ape sociale o con la quota 41 come lavoratore precoce è quello del passaggio dalla Naspi.
Pensione e Naspi, ecco perché a volte non prendere la seconda misura esclude dalla prima
Il fattore principale per poter rientrare in una delle due misure pensionistiche quindi è il passaggio per l’ammortizzatore sociale per disoccupati meglio conosciuto come Naspi. È proprio alla luce di questo che il nostro lettore probabilmente ha ricevuto la reiezione della domanda da parte dell’INPS. Perché non ha preso la Naspi dopo l’ultima interruzione del rapporto di lavoro. E questo nonostante abbia percepito effettivamente tutta l’indennità per disoccupati per i precedenti periodi di lavoro svolti. Avendo dato le dimissioni volontarie non può prendere più la Naspi per l’ultimo rapporto di lavoro avuto. E di conseguenza nemmeno la pensione anticipata con l’Ape sociale. Occorre ricordare infatti che la Naspi si può percepire solo a condizione che la perdita del posto di lavoro sia involontaria. Quindi solo se l’interessato ha perso il lavoro a seguito di licenziamento individuale, collettivo, scadenza del contratto a termine o dimissioni per giusta causa.
Come si risolve la situazione?
Non serve a niente il fatto che il lavoratore abbia completato la Naspi nel 2023.