Riforma pensioni si, riforma pensioni no. E’ questo il grande dilemma al quale cercano di dare risposta milioni di contribuenti che vorrebbero andare in pensione nel prossimo anno 2023. Con l’incubo della scelta univoca della legge Fornero.
Se nel DEF non c’è stato alcun riferimento alle riforma delle pensioni, le speranze sono riposte nella nota di aggiornamento di settembre 2022, Nadef 2022.
Ecco quali sono i possibili scenari.
Riforma pensioni. La situazione attuale, nel DEF nessun segnale
Al momento, Governo e Sindacati hanno un pò messo da parte la questione della riforma delle pensioni 2023.
Infatti, il Governo ha concentrato tutte le sue forze sulla questione Russia-Ucraina, cercando di limitare gli effetti economici del conflitto rispetto all’economia nazionale. Sono segnali che vanno in tal senso, i diversi discorsi internazionali avviati per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.
Il DEF è stato approvato di recente, senza nessun cenno alla riforma delle pensioni.
Ad ogni modo, si potrebbe iniziare a discutere quantomeno di una riforma soft. Rendendo strutturale Opzione donna e riconfermando quota 102. Rivedendo per entrambe le misure i paletti di accesso.
Speranza rivolte alla Nadef
Se nel DEF non c’è stato alcun riferimento alle riforma delle pensioni, le speranze sono riposte nella nota di aggiornamento di settembre 2022, Nadef 2022.
La Nota di Aggiornamento del Def, prevista dall’articolo 10-bis della legge 196/2009:
- consente di aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico, relativamente al primo e secondo trimestre dell’anno,
- rispetto a quelle utilizzate per il Def.
Difatti la Nadef, da la possibilità di aggiornare gli obiettivi programmatici, compresa la riforma pensioni 2023. Ciò in considerazione delle eventuali raccomandazioni approvate dal Consiglio dell’Unione europea sul Patto di stabilità, o la loro articolazione, anche sulla base delle intese raggiunte con la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (Fonte portale Mef).
In questi casi, il Governo invia alla Conferenza e alle Camere le linee guida per la ripartizione degli obiettivi
La Nota deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno.
Ecco perchè la fine dell’estate rappresenta la deadline per sapere come e quando sarà possibile andare in pensione nel 2023. Anche per chi non ha mai lavorato.